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Librerie

Librerie & crisi: le Feltrinelli verso il contratto di solidarietà

di E. Vergine notizia del 3 maggio 2013

Il mese scorso avevamo parlato di possibili contratti di solidarietà per i dipendenti della Feltrinelli, una notizia che oggi ha trovato la sua conferma.
Il 24 aprile scorso infatti, è stato sottoscritto l’accordo tra azienda e sindacati (da discutere nelle assemblee con i lavoratori) che interessa i 1.378 dipendenti dei 102 punti vendita dislocati su tutto il territorio nazionale (tra le società Librerie Feltrinelli, Finlibri e Librerie delle Stazioni).
Un anno di contratto di solidarietà, attivo a partire dal prossimo 10 giugno, che coinvolgerà 102 punti vendita della catena e 1.370 dipendenti con un recupero complessivo di 216.000 ore totali annue.
Una crisi, quella che stiamo attraversando, che speriamo possa concludersi prima che la situazione delle librerie italiane si aggravi ulteriormente.
Librerie Feltrinelli cercato di mettere in atto una strategia fatta di contrazione dei costi e di investimenti strategici per recuperare efficienza, garantire la qualità del servizio e mantenere inalterati i livelli occupazionali ma dopo una anno difficile con vendite nette in calo del 5% rispetto al 2011, nonostante l’apertura di nuovi punti vendita, la catena ha dovuto ricorrere agli amortizzatori sociali.
«Negli ultimi due anni - si legge nella nota diramata da Feltrinelli - l’azienda ha registrato una contrazione delle vendite nette dell’11% a parità di punti vendita. E il 2013 si annuncia altrettanto critico. Nonostante il difficile  quadro di mercato, l’azienda continua a credere nel ruolo insostituibile delle librerie nella diffusione di idee e cultura e prosegue con determinazione il suo piano di investimenti in nuove aperture, innovazione di formato (RED) e trasformazione della rete di vendita».
Eppure, anche quando la luce alla fine del tunnel sembra lontana (le ipotesi sul paesaggio che si delineerà all'uscita saranno oggetto dell'incontro AIE che si terrà al Salone del libro di Torino il 17 maggio prossimo su cui presto vi aggiorneremo), si continua a lavorare strenuamente per andare avanti: che siano indipendenti o di catena le librerie non perdono il coraggio e la determinazione di continuare a puntare sulla qualità per rendere più evidente a chiunque si trovi a passare di fronte ai loro scaffali che si trovano davanti a importanti presidi culturali, centri in cui la qualità del servizio e l’importanza del prodotto continuano a rimanere punti fermi.
Questo è quanto emerge dalla piccola inchiesta che abbiamo condotto per il «Giornale della Libreria» di maggio intervistando otto librerie italiane. Tramite le parole dei responsabili di alcune librerie di catena e indipendenti abbiamo tracciato un quadro della crisi che stanno attraversando nel tentativo di delineare le strategie per uscirne. Due sono state le parole chiave per aprire le porte del futuro: formazione e innovazione.

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