L’Slf (Syndicat de la Libraire) e lo Sdlc (Syndicat des distributeurs de loisirs culturels, che è guidato da Fnac, Virgin Megastore, Cultura, Le Furet du Nord e Decitre) hanno presentato a metà gennaio il progetto di una piattaforma digitale interprofessionale per lo sviluppo e la commercializzazione del libro elettronico.
L’idea è quella di centralizzare i contenuti digitali di tutti gli editori che saranno gestiti congiuntamente dagli stessi editori, dai rappresentanti delle librerie indipendenti e da quelle di catena. «Oggi l’offerta digitale è troppo parcellizzata e manca di incisività nel mercato» ha detto a «Livres Hebdo» l’amministratore delegato di Fnac Christophe Cuvillier «e se non regolamentiamo il mercato in fretta, rischiamo di favorire la pirateria, come è successo per la musica». I prodotti digitali sono oggi l’1% a valore del mercato francese, ma gli operatori del settore pensano che questo sia l’anno buono per il decollo. A condizione che la Tva, l’equivalente dell’Iva, passi dal 19,6% al 5,5% e che il libro elettronico ricada nel campo di applicazione della legge Lang. Quindi prezzo unico, pochissime deroghe sugli sconti e ferreo controllo del diritto d’autore.