Da circa due anni Sablons, piccolo comune di meno di 2 mila abitanti in Nuova Aquitania, si è trasformato in
un importante polo di rivendita del libro usato in Francia. A maggio del 2017 è stato infatti inaugurato
Le village du livre, uno spazio di 20 mila metri quadri dedicati ai libri e alla lettura, ma che raccoglie anche molti altri oggetti di antiquariato, come fotografie, cartoline, illustrazioni, vecchi giornali, manifesti pubblicitari.
L’idea è venuta a
Didier Rodriguez sette anni fa quando, trovandosi per la prima volta di fronte al
mulino di Laubardemont, ha deciso di convertire la funzione originale del luogo a quella di
sito di conservazione, esposizione e rivendita di libri usati e molto altro. I libri usati e spesso rari vengono venduti anche attraverso il sito
Le-Livre.fr, grazie a cui viene raggiunto
un pubblico di appassionati di libri in francese e di collezionisti di tutto il mondo: «Esportiamo molto in Giappone, negli Stati Uniti, in Canada e in generale in tutta Europa» ha spiegato Rodriguez.
Se il sito dopo sei anni riesce a offrire ai clienti un catalogo di quasi 2 milioni di libri, la collezione del Village raggiunge la quota di 7 milioni. È proprio questo il segreto del successo di Rodriguez che, definito dopo questa operazione come «il più grande rivenditore di libri in Francia» dai media locali, ha saputo unire i vantaggi della rivendita online al fascino senza tempo della libreria e al gusto della vendita diretta.
Il Village du livres è visitabile come lo sarebbe un vero e proprio percorso espositivo, in cui alcuni libri vengono soltanto esposti e altri sono scaffalati a vendita ma attraverso un mobilio e suppellettili d’antiquariato, e gli stessi titoli sono organizzati in dieci diverse stanze tematiche, vere e proprie wunderkammer del libro e degli oggetti di carta. Non è allora un caso che sia previsto un biglietto d’entrata per gli adulti curiosi di passaggio e persino un abbonamento annuale per chi desideri entrare ogni volta che voglia dare un’occhiata tra le novità disponibili.
A distanza di due anni, il Village è pensato sempre più come polo culturale e di intrattenimento: oltre a un’esposizione continua (che ripercorre gli ultimi cento anni di storia della scrittura attraverso i materiali di cancelleria), sono organizzati eventi e giornate a tema, ed è stata inclusa un’offerta di ristorazione.
Il mulino di per sé, la cui prima struttura risale ben al diciassettesimo secolo, vale da solo il costo del biglietto: un luogo affascinante da visitare per il suo valore storico dalle vocazioni che si sono stratificate nel tempo, da quella iniziale legata alla lavorazione del grano e alla produzione di farina alla sua trasformazione prima in oleificio e infine a fabbrica di mangimi per il bestiame. Oggi, è diventato un enorme mercato del libro usato, nei cui antichi silos per la farina sono invece conservati i libri: il silo «è perfetto per la conservazione. Grazie alla sua temperatura costante non c’è umidità e il libro riesce a invecchiare senza problemi».
Laureata in Filologia, mi sono poi specializzata e ho lavorato in comunicazione, approdando infine al Master in Editoria della Fondazione Mondadori. Oggi mi occupo di editoria digitale e accessibilità in Fondazione LIA, e collaboro col Giornale della libreria. Sono interessata a tutto ciò che è comunicazione della cultura, nuovi media, e mi affascinano gli aspetti più pop e innovativi del mondo del libro.
Guarda tutti gli articoli scritti da Denise Nobili