
Il
colosso giapponese Ccc - Culture convenience club si prepara ad
approdare in Italia con un
nuovo format di librerie, le Tsutaya che con il loro mix di assortimento (libri ma anche video e musica grazie a partnership assai influenti) puntano a scardinare il mercato librario nazionale.
Se l'ingresso di un nuovo player nel contesto nazionale non sembra essere cosa semplicissima (ricordiamo, per esempio, che un'altra catena internazionale per molti versi innovativa nel mix di prodotto come
Fnac se ne è da poco andata) ancora più particolare appare la scelta del «punto di sfondamento»:
Alba.
Famosa per i tartufi e l'ottimo vino, la cittadina piemontese deve aver fatto un'ottima impressione Muneaki Masuda, fondatore dell'azienda di Tokio, che ha scelto il podio della prima edizione di un festival dedicato al vino del quale la Ccc è stata tra i promotori (la Food Wine Desgn Week), per annunciare la decisione di iniziare a muovere i primi passi nel Bel Paese.
Poco si sa da noi delle Tsutaya, un format di librerie la cui
formula ricorda un po' quelle dei multistore italiani, tranne che nel Paese del Sol Levante sono assai diffuse e raggiungono i 1.500 punti vendita e un bacino di ben 46 milioni di utenti con un fatturato che nel 2013 ha raggiunto i 200 miliardi di yen (pari a un miliardo e 430 milioni di euro circa).
Se la formula sarà la medesima di quella portata avanti in patria, oltre ai libri troveranno posto nell'assortimento degli store anche i prodotti video, la musica, i giornali, le riviste, i libri, i giochi fino ad arrivare ai
servizi on line che in Giappone, grazie ad una partenship con un istituto bancario, spaziano
da quelli finanziari al noleggio di auto. Immancabile, poi, la ristorazione che può contare su diverse cucine mondaili con le quali stuzzicare il cliente/lettore.
Come accennato a redere competitiva l'afferta delle librerie nipponiche sono alcune
partenership di alto livello tra cui: una joint venture multicanale con Huges Eletronic Corporation, Mitsubishi corporation, Direct Tv Japan.
La città del vino è solo a prima tappa di un'espansione che punta verso Est e, dopo Alba dove una data precisa per la colonizzazione nipponica ancora non è stata fissata, già si vocifera di un possibile sbarco a Milano e, da lì, in altre città italiane.