
La Commissione Ue ha aperto una
procedura di infrazione contro Francia e Lussemburgo a causa dell'Iva agevolata cui sono soggetti, nei due Paesi gli e-book, un tasso potenzialmente incompatibile con il diritto della Ue.
La legislazione europea, contempla infatti la possibilità di applicare tassi Iva agevolati solo per alcuni prodotti (
qui la lista completa) tra cui per esempio i libri a stampa, ma non gli e-book, considerati come servizi veicolati per via elettronica e non come prodotti editoriali.
A fronte di un'imposta sul valore aggiunto piena al 19,6%, la
Francia applica dal 1° gennaio un'
Iva del 7% sugli e-book mentre in
Lussemburgo l’Iva sui libri digitali scende al
3% (spiegando perchè molte multinazionali come per esempio Amazon abbiano scelto di instaurarvi il proprio quartier generale europeo).
Gli estremi per una procedura Ue ci sono quindi, per non parlare delle lamentale degli altri paesi membri. In particolare i ministri delle finanze di UK, Polonia e Olanda, che hanno fatto notare come la scelta dei due Paesi stia avendo riflessi negativi sulle vendite dei libri sul mercato domestico.
Secondo la Commissione,
il tasso applicato dal Lussemburgo è all'origine di una contrazione delle vendite di 4,5 milioni di libri nel Regno Unito fra gennaio e febbraio, per un valore di 37,3 milioni di euro.
«Questa situazione – si legge nella nota della Ue – crea gravi distorsioni della concorrenza a svantaggio degli operatori degli altri 25 Paesi Ue dato che gli acquisti di e-book si fanno comodamente in un altro Stato membro, rispetto a quello in cui si è residenti, avvantaggiandosi di un tasso ridotto».
La Commissione ha, quindi, deciso di inviare ai due Paesi una
lettera di messa in mora. Francia e Lussemburgo avranno un mese di tempo per sottoporre le loro osservazioni. Se gli elementi forniti non verranno ritenuti sufficienti, la Ue potrà constatare l’infrazione e chiedere ai due Paesi di
modificare le loro norme attraverso un avviso motivato.
Di fatto questa vicenda testimonia ancora una volta come la forte crescita del mercato digitale imponga sempre più la necessità di rivedere l'attuale normativa sull'Iva. Il dialogo, anche all'interno della stessa commissione, continua, come testimonia la recente
dichiarazione congiunta approvata a fine giugno nel corso della tavola rotonda di Bruxelles.