Il corso monografico della
Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri - UEM che si terrà
lunedì 21 marzo al Laboratorio Formentini – ci si può iscrivere compilando
questo form – avrà come argomenti il visual merchandising e lo shopping esperienziale. Applicati, naturalmente, alla libreria e all'oggetto libro.
Come può differenziarsi una libreria da uno store on-line? Quali sono gli strumenti attraverso i quali può attirare e fidelizzare clienti? Come può un libraio valorizzare i suoi spazi e il suo assortimento,
restituendo unicità all’esperienza dell’acquisto «fisico»? A queste e a molte altre domande i docenti e gli allievi cercheranno di trovare risposta sotto il coordinamento di Luca Domeniconi (direttore commerciale delle librerie Ibs).
Per introdurre i temi dell’incontro, abbiamo chiesto un’anticipazione a
Beatrice Rizzi, docente del corso, esperta in marketing strategico orientato al retail e co-fondatrice della Venus, società di consulenza che dal 1993 si occupa di visual marketing e merchandising.
Per garantirsi la sopravvivenza, la libreria non può più limitarsi a erogare un servizio, deve offrire un’esperienza. Come si fa? Molto spesso siamo portati a pensare che l’acquisto sia trainato principalmente da elementi razionali, mentre gli studi sulla materia ci dicono che l’essere umano risponde positivamente agli stimoli emotivi. Pertanto
è fondamentale che il luogo di vendita – in questo caso, la libreria –
sia innanzitutto capace di far star bene il cliente. È importante la presentazione dei prodotti, l’ambientazione, le luci, la musica di sottofondo: tutto deve essere in linea con un progetto chiaro e definito. Molte librerie tendono ad avere un assortimento estremamente generico, il che di per sé non è un errore; ma non specializzarsi non facilita di certo l’emersione in un contesto caratterizzato da tanti competitor.
Definire al millimetro il proprio progetto e aderirvi fedelmente, invece, può essere una buona strategia, per una libreria come per molte altre realtà commerciali.
Un altro aspetto fondamentale è il servizio al cliente, vera discriminante rispetto all’acquisto on-line: il cliente deve visitare la libreria perché consapevole che lì avrà maggiori possibilità di trovare quello che cerca, di veder esauditi i propri desideri, di rimanere completamente soddisfatto.
E il libraio deve essere bravo nel confermargli questa sensazione.
Qual è il primo consiglio che darebbe a un libraio per potenziare l’attrattiva e le possibilità di successo della sua libreria? Sicuramente gli suggerirei di fare uno screening degli elementi di forza e di debolezza del suo punto vendita, per poi delineare le aree di specializzazione e capire in che ambiti può diventare un riferimento per la comunità. Una volta fissata la base di partenza, è importante la focalizzazione al cliente:
fornirgli informazioni complete, presentare in modo accattivante i prodotti, segmentare gli spazi con accuratezza, stabilire dei criteri per l’organizzazione dei titoli che siano coerenti con il proprio pubblico e con il proprio assortimento. Quello che notiamo spesso è che i negozi sono pieni di prodotti, ma l’offerta è oscura al potenziale acquirente: bisogna ricordarsi che i clienti hanno sempre poco tempo a disposizione, ed è compito del libraio organizzare il punto vendita in modo da consentire all’avventore di accedere con facilità e immediatezza a quello che cerca
. Il cliente deve essere sempre al centro dell’esperienza d’acquisto. Ogni negozio va concepito in funzione delle sue esigenze – e non di quelle del venditore! – e tutti gli elementi (dal personale, all'assortimento, alle vetrine) devono coinvolgerlo attivamente nell’esperienza di acquisto, facendolo sentire indiscusso protagonista.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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