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Librerie

Hachette lancia gli acquisti via Twitter

di L. Biava notizia del 9 dicembre 2014

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L'inchiostro del contratto con Amazon non è ancora asciutto che Hachette, il grande editore balzato quest’estate all’onore delle cronache per il braccio di ferro con Bezos sulle condizioni contrattuali per la vendita dei propri libri digitali, annuncia l’apertura di un nuovo canale di distribuzione al di fuori dell'ecosistema del retailer.
La partnership con la piattaforma di e-commerce Gumroad che all'inizio di quest'anno ha lanciato un’App iOS per aiutare gli autori a vendere i propri libri direttamente ai consumatori, inaugura per Hachette un programma pilota che sarà lanciato il prossimo 11 dicembre e che sicuramente farà molto parlare di sé.
L’idea dell'editore sfrutta infatti la crescente passione dei lettori per i social network puntando a rendere possibile l’acquisto dei libri di alcuni autori selezionati (Amanda Palmer, Chris Hadfield e The Onion, una popolare rivista satirica) direttamente attraverso i feed di Twitter.
Ironia della sorte, l’iniziativa di Hachette non è del tutto nuova e anzi è stata testata, a partire dallo scorso settembre, dallo stesso Amazon che in autunno ha aperto su Twitter alla possibilità per gli utenti di aggiungere i prodotti alla loro wish list menzionandoli all’interno dei tweet con l'hashtag #AmazonWishList.
Se finora si è utilizzato Twitter soprattutto per dirottare gli utenti su siti internet terzi dove concretizzare gli acquisti, il progetto di Hachette sembra in qualche modo superare le sperimentazioni realizzate fino ad oggi con il social network, trasformando la piattaforma nel luogo stesso dove avviene la transazione.
Grazie alla tecnologia di Gumroad, sarà infatti possibile concludere l’acquisto direttamente su Twitter dove i lettori troveranno incorporati nei tweet degli autori Hachette un bottone di acquisto che, se cliccato, porterà effettivamente alla conclusione della transazione.
Al di là dell’aspetto tecnologico, il fulcro dell’esperimento ruota dunque attorno alle community virtuali che si formano spontaneamente dietro ad autori e romanzi e che costituiscono una risorsa assolutamente interessante per le case editrici: oltre al libro dell’autore (disponibile per un tempo limitato e in un numero di copie definite), i lettori acquisteranno anche degli «extra» in una logica di gaming pensata apposta per creare relazione con l’utenza. Hachette non è per altro l’unica casa editrice a puntare sull’engagement. La stessa HarperCollins a ottobre ha promosso una campagna tra i suoi autori per spingerli ad inserire nei propri post sui social media il link allo store d’insegna dietro la ricompensa di royalties più alte.

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