Google è pronto ad aprire entro l’estate una catena di store negli Stati Uniti su modello di quelli di Apple o Microsoft
(speriamo meglio di quest’ultimo!).
Avere un appoggio nel mondo fisico è sempre più una necessità per le compagnie della new economy: da
Amazon (i cui
rumors sull’apertura di un punto fisico negli States non ha ancora trovato conferma ma che si sono concretizzati in
esperienze internazionali legate pop-up store) fino a
Microsoft (che h
a aperto una novantina di negozi monomarca strategicamente posizionati in prossimità di altrettanti Apple Store) e
eBay (che ha inaugurato il primo negozio a Londra).
Le ragioni principali sono in fondo due: l’accesa concorrenza, che non permette di concedere vantaggi competitivi a nessuno, e la
sempre maggiore insofferenza verso le policy applicate dai rivenditori su spazi e posizionamenti espositivi nei loro store. A queste ovviamente si sommano le
esigenze dei clienti che, circondati da offerte per prodotti che spesso non riescono neppure a comprendere fino in fondo, hanno sempre più bisogno di far seguire al contatto on line l’esperienza reale del prodotto.
Google ha avuto tutto il tempo di analizzare i suoi competitor per ricavare il meglio dalle varie esperienze commerciali. Secondo quanto riportato da alcuni blog americani che si rifanno a «fonti attendibili», la compagnia intende così offrire ai suoi clienti la possibilità di testare
in anteprima i propri prodotti, come gli smartphone Android o i tablet Nexus.
In realtà il gigante di Palo Alto aveva già aperto alcuni punti vendita in un centinaio di catene
Best Buys negli USA e in una cinquantina di
Pc World e Dixon's in Gran Bretagna dove è già possibile conoscere le caratteristiche e funzionalità del Chromebook. Con i nuovi store però si punterà a
raggiungere una nuova esperienza di acquisto per i consumatori, cercando di replicare l’intuizione di Jobs e dei suoi store.
Come ha recentemente dichiarato Tim Cook, Ceo di Apple «gli Apple store non sono stati solo dei negozi, ma il volto della società:
non penso che l’iPad avrebbe avuto un tale successo senza i nostri store, ognuno dei quali lo scorso anno ci ha portato in media oltre 50 milioni di fatturato».