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Google, Facebook, Amazon e Apple: allo studio un piano francese per una tassazione più equa

di L. Biava notizia del 13 luglio 2012

Il termine tecnico per definirli è over the top e, nel fragile stato attuale dell'economia europea, è così che si chiamano i giganti del Web - Google, Facebook, Amazon e Apple - che svolgono la loro attività sul territorio nazionale, avvantaggiandosi delle infrastrutture locali, senza però contribuire al fisco.
Per mettere un freno a questa situazione che per altro comporta notevoli svantaggi allo sviluppo della economie digitali dei singoli stati, la Francia per prima, ha deciso di avviare un esame approfondito, per elaborare proposte con l’obiettivo di ridurre il gap competitivo che penalizza le aziende d’Oltralpe.
Secondo il ruolino di marcia, le prime risposte potrebbero arrivare già in autunno anche perchè la «concorrenza sleale» denunciata dai partiti politici, di destra come di sinistra, non è più ritenuta accettabile: «Il nostro sistema fiscale accoglie difficilmente le nuove forme di transazione legate allo sviluppo dell’economia digitale - scrivono in comunicato congiunto i Ministri del tesoro, della produzione, del bilancio e dell’economia digitale -. Il risultato è un mancato guadagno per le finanze pubbliche e uno svantaggio competitivo per le aziende francesi, rispetto alle compagnie internazionali che si organizzano per eludere o ridurre il loro carico fiscale».
Ma il problema è ben più che politico. Gli operatori di settore francesi denunciano infatti il fatto che dei circa 6 miliardi di euro investiti ogni anno nella realizzazione e nel mantenimento delle reti nazionali, finiscono per avvantaggiarsi soprattutto i player mondiali del Web, che producono fatturati da capogiro, eludendo le tasse francesi, grazie ai «paradisi fiscali» europei.
A rincarare la dose è infine il Consiglio nazionale del digitale (Cnn), che ha valutato come i quattro colossi americani a fronte di un fatturato che va dai 2,5 a 3 miliardi di euro, non pagano che 4 milioni di euro di imposte in Francia. Se si riuscisse a realizzare una tassazione più equa per player nazionali e internazionali, gli introiti per le casse francesi potrebbero salire a 500 milioni di euro.

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