Mancano 12 giorni a San Valentino e il rosso del Natale sfuma ormai convintamente nel rosa. Così la sezione librai dell’Associazione degli editori tedeschi (Börsenverein) ha commissionato alla società di ricerche di mercato Research Now un’indagine per capire quanto frequentemente Cupido scocchi le sue frecce in libreria.
La ricerca ha coinvolto 5 mila partecipanti di età compresa tra i 14 e i 60 anni ed è stata condotta nell’ambito del progetto Vorsicht Buch, iniziativa inaugurata dal Börsenverein ormai tre anni fa per promuovere l’acquisto nelle librerie fisiche piuttosto che on line.
I dati raccolti lasciano poco spazio ai dubbi: se per gli italiani, stando alla ricerca di Michela Addis, la felicità è leggere un libro, in libreria i tedeschi s’innamorano eccome!
Il 32,9% degli intervistati ritiene che la libreria sia il posto migliore per trovare un compagno. Con la magia che si sprigiona tra gli scaffali pare poter competere solo quella accesa da un boccale di birra, infatti il 28,6% trova che pub e bar siano un buon luogo per innamorarsi. Seguono il posto di lavoro, il museo, il supermercato e i mezzi di trasporto (rispettivamente 24,6%, 23%, 22,7% e 22,3%); poi Internet, la palestra e la discoteca (tutti attorno al 20%); mentre percentuali ancora più esigue credono di poter trovare un partner in piscina (17,1%).
Negli amori sbocciati tra i libriqui l’indagine completa – credono più le donne che gli uomini (40,3% contro 25,3%); più gli ultrasessantenni (37,6%) che i trentenni (27,8%); e decisamente più gli abitanti della Pomerania Anteriore (44,6%) che quelli dello stato federale di Brema (19,5%), fanalino di coda del romanticismo teutonico. E sembrerebbe anche, stando ai racconti degli intervistati, che le unioni benedette in libreria siano piuttosto durevoli.
Sarà che l’amore per i libri avvizzisce più lentamente di altre passioni, sarà che condividere interessi con il proprio partner rappresenta un fattore di tenuta della coppia sul lungo periodo, sarà pure che film come C’è posta per te (You've Got Mail, 1998, diretto da Nora Ephron) o Notting Hill (1999, diretto da Roger Michell) hanno consacrato i bookshop nel nostro immaginario romantico, ma – che vi troviate in Germania o altrove, che siate alla ricerca dell'amore o meno – vale comunque la pena fare un giro in libreria.

L'autore: Alessandra Rotondo

Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.

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