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Librerie

Fare rete tra realtà indipendenti: il caso Cleio

di Ilaria Costanzo notizia del 8 febbraio 2016

«Indipendenti sempre, ma isolati mai». Con questa frase, presa in prestito da un discorso del marchese Visconti Venosta, è riassunta sulla home page del Cleio, il circuito di librerie e degli esercenti indipendenti organizzati, la filosofia sottesa a tale progetto.
Avviato dalla libreria romana Centostorie, il circuito è costituito da un gruppo di librerie per bambini sparse per l'Italia che, con il concorso delle principali case editrici di settore e dei loro distributori, hanno deciso di fare rete nella convinzione che «stando unite abbiano più possibilità di vivere e resistere alla crisi».
Concepita in modo embrionale nel 2012 inizialmente formata da 10 librerie, la rete si è negli anni notevolmente ampliata, arrivando a contare oggi ben 45 aderenti, che presto saliranno a 47, di cui 10 al Nord, 22 (a breve 24) al Centro – con un picco su Roma di 11 librerie – e 13 al Sud. Come appreso da Antonella De Simone, una delle proprietarie di Centostorie, il Cleio funziona come un gruppo di acquisto solidale, poiché – generando un consistente volume di ordini – ha acquisito un notevole potere d'acquisto che consente di accedere a condizioni più favorevoli nei rapporti con i fornitori. In virtù di una relazione fondata sulla conoscenza e la fiducia nel progetto, le librerie usufruiscono di una serie di facilitazioni che riguardano la semplificazione degli ordinativi (in conto deposito o assoluto o con diritto di resa), la gestione del catalogo, una maggiore flessibilità nella dilazione dei pagamenti e alte scontistiche tanto nell'acquisto di libri quanto in quello di giocattoli grazie a specifici accordi sottoscritti con grandi produttori italiani e stranieri. Sottolineando che non si tratta di un franchising, De Simone spiega che, al di là dell'aspetto economico, vi è alla base del Cleio la condivisione di una particolare concezione di libreria, intesa come luogo che offra un'eterogeneità di prodotti e servizi ludico-ricreativi, e un'idea di impresa fondata sul confronto costante e supporto reciproco, senza però intaccare l'autonomia di ognuno, poiché si lascia la libertà di accettare o meno i prodotti e i fornitori proposti.In particolare il circuito è utile anche per le librerie di recente apertura, che entrando a far parte della rete possono usufruire di assistenza in fase di avvio dell'attività e consulenza in tutti gli step successivi, venendo indirizzate e tutelate da chi ha maggiore esperienza.
Sovvertendo quella che è la norma, per cui le neonate librerie si trovano in svantaggio perché sconosciute ai fornitori, il Cleio fa sì che anche a esse vengano applicate le stesse politiche di sconto riservate a quelle già avviate da tempo, estendendo inoltre una gestione più flessibile che permetta loro di non rischiare di finire soffocate dalle logiche di mercato.
Secondo Antonella De Simone «sostenere una nuova realtà indipendente, garantendole lo stesso trattamento di fiducia, ha ricadute ben più ampie, perché – se l'investimento fatto dalla libreria sul territorio funzionasse – ciò contribuirebbe alla sopravvivenza di tutta la filiera editoriale».

L'autore: Ilaria Costanzo

Laureata in Lettere con specialistica in Editoria e giornalismo, ho lavorato come redattrice per case editrici e periodici. Mi occupo di promozione culturale, collaborando con associazioni ed enti di cultura. Tra i miei interessi, i nuovi trend dell'industria libraria.

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