Non importa in quale parte del mondo siate. Se vi ritrovate a gestire una libreria indipendente i tempi sono decisamente difficili. Lo dimostra il caso della Cina dove il Web, pure se ancora fortemente limitato dal governo nazionale, sta iniziando a riproporre anche nel Paese del Sol Levante la dicotomia ormai nota in tutti i Paesi occidentali: libreria on line o libreria tradizionale?
Per la verità, secondo l'agenzia Nuova Cina, nonostante la diffusione delle vendite di libri on line, in Cina le librerie tradizionali continuano a conservare il loro fascino e mantengono un loro pubblico di affezionati. Eppure questa condizione non basta a garantirne la sopravvivenza quando in campo scende Amazon con un sito di e-commerce in mandarino.
Sulla rete i libri costano di meno e c'é più scelta, così anche dall’altra parte del mondo molte librerie tradizionali stanno chiudendo. Come in Europa uno dei problemi fondamentali è quello dello sconto: mentre le librerie tradizionali possono proporre uno sconto massimo del 20%, on line è possibile trovare sconti anche fino al 40%.
Nato dalla collaborazione di Amazon e del China International Publishing Group (CIPG) come parte di un programma di promozione globale dei libri cinesi avviato nel 2010 dal General Administration of Press and Publication (GAPP), lo store del retailer americano può contare su un mercato della lettura molto vasto e con una buona propensione all’uso della tecnologia. Secondo i dati diffusi durante l’ultima Beijing Book Fair, in Cina metà della popolazione adulta legge libri e circa il 25% di questi lettori (220 milioni) usano anche device elettronici. E ancora, circa 120 milioni di persone usano il cellulare per leggere di cui circa 25 milioni ne hanno fatto l’unico strumento di lettura.