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Librerie

Canton Ticino: alla scoperta delle librerie indipendenti svizzere

di V. Pallotta notizia del 18 giugno 2015

Pur contando solo 300 mila abitanti – praticamente la metà di una piccola provincia italiana come Como – il Canton Ticino vanta più di 20 librerie distribuite per lo più tra Mendrisio, Lugano, Bellinzona e Locarno. L’assortimento di questi centri è vario e composito, dai libri pubblicati in Svizzera, in lingua italiana, francese o tedesca, a quelli editi in Italia o provenienti da altri Paesi, specchio di un Paese suddiviso in ben 26 cantoni per 8 milioni di abitanti, crogiuolo di immigrazione italiana (16%), tedesca (15%), portoghese (13%), francese (5,6%), serba e turca. 
Il mercato librario è stato scosso dalla chiusura a fine 2012 della storica libreria Melisa, nata nel 1939 a Lugano e comprendente altri due negozi, a Grancia e Locarno, a causa del colpo di grazia causato dall’euro. Da allora, nonostante l’andamento positivo che la vendita del libro fisico continua ad avere in Svizzera (+1,7%), la necessità di trovare vie alternative a un mercato editoriale attraversato da diverse problematiche si è fatta sempre più forte. C’è chi, come nel caso della libreria Taborelli di Bellinzona, ha optato per un nuovo club letterario, lo Spazio Taborelli, e altri, come la Libreria Al Ponte di Mendrisio che hanno puntano su incontri e concorsi letterario-fotografici.
Di fronte a questi scenari così diversi abbiamo deciso di sentire il parere di tre realtà molto diverse, due librerie, Il Segnalibro a Lugano e la Locarnese a Locarno, e una concessionaria editoriale, Prodest SA, per capire quale sia la situazione attuale del mercato editoriale svizzero. 

Libreria Locarnese - Locarno

Qual è la situazione del mercato editoriale svizzero? 
Federico Iannacone (Prodest). La legge sul sistema dei prezzi fissi e dello sconto massimo del 5% è stata oggetto di un referendum l'11 marzo 2012, in cui è stata bocciata dagli svizzeri. Nonostante la Svizzera dal punto di vista tecnologico anticipi l’Italia in genere di 4-5 anni, non abbiamo notato alcuna flessione dovuta all’arrivo degli e-book, mentre l’e-commerce per l’acquisto dei libri fisici è una tendenza in crescita anche qui, soprattutto a causa di Amazon. Lo scorso anno abbiamo avuto, infatti, una flessione del 3% e in questi primi mesi del 2015 stiamo assistendo a un ulteriore decremento, dovuto anche alla maggiore forza del franco. 
Francesca Beltrani (libreria Il Segnalibro, Lugano).  Se qui in Ticino non c’è una presenza importante di grandi catene, cosa che invece avviene in altri cantoni, dall’altra la concorrenza fino a poco tempo fa era rappresentata essenzialmente dai supermercati, che offrivano però una scelta limitata di argomenti e titoli. Oggi l’e-commerce rappresenta un grande problema: i lettori forti, infatti, se ne sono andati già da 2-3 anni ormai.
Nicola Romerio (libreria Locarnese, Locarno). Come ha spiegato il collega, nessuna legge protegge il libro e nessuna politica particolare protegge le librerie indipendenti. Le difficoltà che riscontriamo penso siano le medesime delle librerie indipendenti in Italia. L’e-commerce è sicuramente una realtà con cui queste librerie dovranno convivere, collaborare e sfruttare anche a proprio vantaggio. Essendo una piccola libreria indipendente, infatti, ci rendiamo conto di essere diventati ormai un’«alternativa» all’e-commerce, ma possiamo comunque pensare a un futuro anche in vista della posizione strategica sulla Piazza Grande di Locarno.



Il Segnalibro - Lugano

Come funzionano le librerie ticinesi dal punto di vista delle condizioni commerciali e quanto conta il trilinguismo nel loro assortimento?
Federico Iannacone. Parliamo più di bilinguismo qui in Ticino, perché la presenza forte è quella del turismo degli svizzeri tedeschi. Nel locarnese c’è una forte presenza di lingua tedesca, mentre quella francese è minima. Ha importanza invece avere libri in inglese, anche negli autogrill lungo l’autostrada. In Ticino è famosa la libreria Wega Fuchs&Reposo di Lugano, che ha un ricco assortimento in lingua tedesca. Quanto alla distribuzione, Messaggerie è nella nostra esperienza il canale più veloce, che garantisce consegne in 48 ore, mentre Mondadori e Rizzoli impiegano dai sette ai dodici giorni. Le rese sono a nostro carico, e vanno effettuate con attenzione perché i costi doganali sono fissi. Gli editori con cui lavoriamo sono per la maggior parte italiani, insieme allo svizzero Casagrande e a qualche editore minore.
Francesca Beltrani. L’assortimento è principalmente italiano, con piccolissime presenze di libri in francese e tedesco, ma per quest’ultimo come per l’inglese lavoriamo per lo più su ordinazione. I tempi di spedizione, anche sul fronte non italiano, sono rapidi, addirittura con consegne in 24 ore. Con gli editori svizzeri abbiamo rapporti diretti, come Casagrande o Dadò Editore. Il 92% del nostro fatturato, però, resta legato all’editoria italiana.
Nicola Romerio. L’approvvigionamento dei libri negli ultimi anni si è semplificato in quanto il numero di grossisti è diminuito, ma vi è un aumento delle spese di logistica e una complicazione delle pratiche doganali che si ripercuotono sui costi delle rese. Siamo una libreria generalista e tra i nostri clienti durante l’estate vi sono numerosi turisti, per cui si vendono molto bene i libri in tedesco e le guide. In particolaredurante il Festival del Film di Locarno i clienti «internazionali» aumentano. Si può dire che oltre allo zoccolo duro di clienti locali si aggiungono, a seconda del periodo, gruppi di clienti esterni. 

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