Oltre lo sciame turistico della Rambla, Barcellona è una città piena di fermenti culturali, fieramente identitaria e saldamente legata al suo territorio, alla valorizzazione delle sue peculiarità e al rispetto delle realtà di quartiere che le sue geometrie perfettamente ortogonali ospitano e custodiscono. Qualche mese fa abbiamo avuto il piacere d’intervistare Cecilia Ricciarelli, proprietaria de Le Nuvole, l’unica libreria italiana del capoluogo catalano, ospitata nel vivace barrio de Gràcia. Oggi, invece, apprendiamo e condividiamo la storia di un’altra libreria – catalana, questa volta – che a Barcellona, nel quartiere del Poblenou, ha aperto due anni fa e che domenica scorsa, grazie all’aiuto di un centinaio di clienti, ha portato a termine un emozionante e fantasioso trasloco.
La libreria Nollegiu (che in catalano significa «non leggete!») si trovava fino a ieri a carrer de l'Amistat, a poche centinaia di metri dal tratto di ronda Litoral che costeggia la spiaggia della Mar Bella, ed era ospitata in un ambiente di 70 metri quadri, ormai troppo angusto per contenere l’assortimento e i progetti coltivati da Xavier Vidal, libraio e proprietario. Così, con una mobilitazione condotta – sul web quanto di persona – tra clienti, amici e lettori, Xavier è riuscito a coinvolgere oltre cento persone, componendo una catena umana che dalla vecchia sede ha raggiunto la nuova, a poco più di 100 metri di distanza.
La squadra di volontari si è passata di mano in mano i 3.500 volumi della libreria, permettendo loro di raggiungere agevolmente i nuovi scaffali: un gesto significativo, se si pensa che i numeri sulla lettura, in Spagna, non si differenziano molto da quelli – non esattamente lusinghieri – italiani.
La nuova Nollegiu occupa oggi un edificio che fu storico: quello de La Juanita, in carrer Pons i Subirà, la boutique d’alta moda che negli anni ’70 portò gli abiti delle passerelle parigine al Poblenou. Dell’antico negozio la nuova libreria conserva molti dettagli, oltre alla storica insegna, anche i camerini di prova al secondo piano. «Mi piace l’idea di far provare un libro», commenta Xavier, che è riuscito ad adeguare la nuova sede alle sue esigenze grazie a un’iniziativa di crowfunding che si poneva come obiettivo quello dei 6 mila euro e invece ne ha raccolti 16 mila.

L'autore: Alessandra Rotondo

Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.

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