
Stando ai dati dell’
Association of American Publishers, attualmente la quota di mercato coperta dagli e-book negli Stati Uniti è di 729 milioni di dollari. Un dato che, come segnalato da
goodereader.com, non tiene però conto dei valori generati dagli
e-book autopubblicati senza ISBN.
Se venissero inclusi anche questi dati nel calcolo della quota di mercato, come si modificherebbero le proporzioni e i ruoli assunti da Amazon, Apple, Barnes & Noble, Kobo e Google rispetto al settore?
Il sito internet AuthorEarnings – impegnato nell’informare gli autori su contratti e compensi del settore editoriale – prova a rispondere a questo quesito con una ricerca sul
mercato degli e-book degli autori «indie», in particolare sugli autopubblicati che decidono di non apporre il codice ISBN alle loro opere.
Negli USA, il 95% degli acquisti di e-book avviene attraverso i marketplace dei cinque maggiori rivenditori: Amazon realizza attualmente il 74% delle vendite di e-book effettuate negli Stati Uniti; lo store di Apple iBooks ha una quota di mercato del 10-12%; la piattaforma di Barnes & Noble legata al dispositivo Nook, nonostante da un paio d’anni a questa parte sia nel tratto discendente della sua parabola, rimane il terzo rivenditore di e-book per il mercato statunitense con una quota di mercato del 7-8%. Sorprendentemente,
Kobo ha una quota di mercato pari solo alla metà di quella di Barnes & Noble (3-4%), mentre Google Play Books, all’ultimo posto, copre l’1-2% del mercato degli e-book negli Stati Uniti.
Fino a pochi anni fa, benché saldamente presente, Amazon non dominava così inequivocabilmente il mercato statunitense dei libri elettronici: nel 2010 copriva, ad esempio, una quota del 54%, con Nook al 26% e il Sony Reader Store (ormai chiuso) al 10-12%. Nel 2012 aveva già raggiunto il 65%, contraendo le vendite delle piattaforme Nook (20%) e Kobo (8%).
Cos’ha generato questa tendenza all'ampliamento della quota di mercato Amazon a discapito degli altri competitor? I
dati di Author Earnings rivelano che l’84% dei download a pagamento di libri elettronici senza ISBN si realizza, negli Stati Uniti, attraverso Amazon, e l’80% dei guadagni degli autori indipendenti è costituito dalle vendite totalizzate sulla piattaforma Amazon.
Una polarizzazione significativa per il mercato statunitense, che segnala quantomeno l’esistenza di una rete di mutue preferenze tra il megastore on line di Jeff Bezos, gli «indie author», i loro e-book e il loro pubblico di lettori.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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