Amazon ci ha provato e le associazioni di categoria sono subito corse ai ripari. L'Authors Guild e l'Association of American Publisher, fanno muro contro Amazon, il gigante dell'e-commerce, che la scorsa settimana ha depositato una richiesta per la cessione in forma esclusiva dei domini Web «.book», «.author» e «.read».
Domini decisamente generici che potrebbero però, proprio per questo motivo, avvantaggiare un player a discapito di altri e contro la cui acquisizione si sono scagliate le due associazioni di categoria che tutelano autori ed editori.
«Dare tali domini generici in mano ai privati ??è una mossa chiaramente anticoncorrenziale, che permette a chi è già dominante nel settore e con grossi capitali di espandere e consolidare ulteriormente il loro potere di mercato» afferma Scott Turow, presidente di Author Guild, in una lettera inviata all'Internet Corportation for Assigned Names and Numbers (Icann), l'organizzazione no profit a cui fa capo la supervisione dei nomi dei domini Internet.
Un giudizio decisamente netto cui si aggiunge la presa di posizione della catena di librerie Barnes & Noble - che come è noto non si trovano esattamente nella condizione di poter signorilmente concedere un vantaggio all'avversario - secondo la quale concedere ad Amazon tale potere significherebbe «soffocare la concorrenza nell'industria editoriale: il dominio di Amazon potrebbe minacciare la trasparenza e la libertà di Internet con conseguenze nefaste per gli utenti di tutto il mondo».
Amazon respinge le critiche: la richiesta presentata punta a «trovare nuove e innovative strade, meccanismi e piattaforme per sorprendere i consumatori» ma non convince del tutto.
Intanto la questiono pare lontana da una conclusione visto che Amazon ha fatto richiesta anche per numerosi altri domini generici come «.free», «.like», «.play» e «.shop», resi disponibili dall'Icann per facilitare la riconoscibilità delle aziende e dei prodotti.