Nel 2018 è stato il 50% del pubblico statunitense con più di 12 anni ad aver ascoltato almeno un audiolibro. Un record assoluto, ma anche un bel passo avanti rispetto – appena – all’anno prima, quando la percentuale si era fermata al 44. A rivelarlo sono gli esiti del sondaggio condotto annualmente da Edison Research e Triton Digital per conto dell’Audio Publishers Association (APA).
I dati consentono di evidenziare alcune interessanti peculiarità relative alle abitudini di fruizione degli americani, utili soprattutto per intuire gli sviluppi futuri del fenomeno e per orientare il lavoro di editori, distributori e «professionisti dell’audio». Almeno rispetto al mercato e al contesto statunitense che – vale la pena ricordalo – è al momento di gran lunga più consistente del nostro.
Nel 2017 come nel 2018 gli audiolibri sono stati ascoltati prevalentemente a casa e in automobile. Ma se due anni fa era la dimensione domestica a primeggiare (sebbene di poco: 71% vs 69%), l’anno scorso l’ascolto alla guida si è affermato con più nettezza (74% vs 68%). È ancora prematuro sostenerlo, ma sembra quasi che – passata l’ondata di novità sospinta dall’arrivo sul mercato degli smart speaker, che ci avevano fatto ipotizzare un consumo più privato e intimo per l’audio, quasi paragonabile a quello televisivo – la voce (anche nella forma di audiolibro) sia tornata a rivestire quel ruolo di companion medium che peculiarmente la connota. Si pensi, ad esempio, alla fruizione radiofonica.
Sebbene sia davvero troppo presto per lanciarsi in previsioni, è necessario rilevare che anche il consumo «alla guida» sente l’influsso di un qualche driver tecnologico, che probabilmente sta contribuendo alla crescita di quella percentuale di «automobilisti ascoltatori». Il 19% degli intervistati, infatti, ha dichiarato di servirsi nella propria automobile di tecnologie dedicate allo smart driving, come i sistemi in-dash (era il 15% nel 2017). Ben il 62% di chi ha installato questi device nella propria vettura li ha utilizzati anche per ascoltare audiolibri.
Per quanto riguarda i generi preferiti dagli ascoltatori, l’indagine rivela che a primeggiare sono le letterature di genere, seguite da biografie, memoire e saggistica storica. Al terzo gradino del podio trovano posto le scritture umoristiche. Sul fronte, invece, delle motivazioni che spingono verso la fruizione audio dei prodotti editoriali, il 40% di chi ha ascoltato almeno un audiolibro nel 2018 dichiara di averlo fatto perché in questo modo può «leggere» di più. E il 56% di chi fruisce sia libri cartacei che file audio dice, inoltre, di preferire i secondi quando si tratta di «consumare più rapidamente» un titolo.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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