Spinta da genitori e scuole, dopo la pandemia la lettura nella fascia 0-14 anni è cresciuta in maniera decisiva in Italia. Ma se si guarda ai dati sul tempo speso sui libri e al piacere percepito, soprattutto nelle fasce di ragazzi più grandi si pone per gli editori un problema di individuazione dei linguaggi, dei prodotti, dei modi di comunicare a loro più graditi. «Dobbiamo capire come rendere la lettura sexy per questi ragazzi» sintetizza Beatrice Fini, membro della commissione ragazzi di AIE ed editor per Giunti, durante il convegno alla Bologna Children’s Book Fair, organizzato all’interno del progetto Aldus Up, in cui sono stati presentati i dati del modulo di approfondimento su bambini e i ragazzi che ogni due anni l’Associazione Italiana Editori, con la collaborazione di Pepe Research, realizza all’interno dell’Osservatorio sulla lettura e i consumi culturali. L’incontro è stato moderato da Cristina Mussinelli, AIE.
Secondo gli ultimi dati riferiti ai primi mesi del 2023, nella fascia 4-14 anni sono il 96% i ragazzi e le ragazze che hanno letto almeno un libro non scolastico negli ultimi dodici mesi, contro il 75% del 2018. Nella fascia 0-3 anni, le letture ad alta voce di genitori e insegnanti, la manipolazione di libri tattili, cartonati, illustrati, animati, da colorare e altre forme di pre-lettura hanno coinvolto il 70% dei bambini e delle bambine. Erano il 49% nel 2018.
«Questa forte crescita può avere diverse ragioni» spiega Giovanni Peresson, responsabile dell’ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori. «La prima è che le giovani coppie di genitori sono diventate più consapevoli del ruolo che i libri e la lettura hanno nello sviluppo del bambino fin dai primissimi anni. La seconda ragione è che manga, fumetti di supereroi e altri prodotti seriali che prima non erano percepiti a pieno come lettura di libri adesso lo sono, e questo incide nelle risposte. Ma si intravedono anche i primi effetti delle campagne di promozione alla lettura infantile come #ioleggoperché».
Il 24% dei lettori legge 12 o più libri l’anno, il 30% da 7 a 11, il 21% da 4 a 6 e il 25% meno di tre. Dal 2018 a oggi la percentuale di chi legge più di 7 libri l’anno è cresciuta dal 26% al 54%. Quindi non solo sono aumentati i lettori, ma si legge più di prima. E, tuttavia, se guardiamo al tempo dedicato alla lettura, solo l’8% dei lettori legge più di tre ore la settimana, il 58% da uno a tre ore, il 38% non più di un’ora, per una media giornaliera di circa 16 minuti. Se poi si chiede un voto sul piacere della lettura, questo voto si attesta appena sopra il 6, sei e mezzo.
«I dati sulla crescita della lettura ci confortano – ha spiegato Beatrice Fini – ma quelli sul piacere della lettura pesano. Quello che vediamo è che, nell’età in cui esplode la lettura di fumetti e manga, c’è invece una disaffezione a forme di lettura più classiche. Dal momento che chi legge i fumetti è un lettore sofisticato, capace di letture complesse, dobbiamo capire come rendere la lettura sexy per questi ragazzi». I dati – così come l’esperienza degli editori – mostrano che esiste un forte mercato e una forte domanda di libri nelle età prescolari mentre iniziata la scuola ci sono segnali di disaffezione, al netto di prodotti specifici come i manga, i fumetti, il romance.
Dei 23,2 milioni di libri venduti nel 2022, 1 milione sono fumetti e manga, ovvero il 4,4%, in netta crescita rispetto all’1,5% del 2019. I libri per la prima infanzia (0-5 anni) sono quasi la metà, il 46,1%.
Carlo Gallucci (Gallucci editore), la cui produzione come editore è forte nelle fasce prescolari, sottolinea il forte ruolo di radicamento al piacere della lettura che i libri illustrati, attivi, gli albi da colorare, i pop up, possono svolgere: «In questi prodotti c’è tutto il piacere della lettura: uno svolgimento, un prima e un dopo, il coinvolgimento nella storia, la sorpresa…». Il tema è come far sì che questo piacere alla lettura permanga e si conservi con il crescere del bambino. Nicoletta Gramantieri, della Biblioteca Sala Borsa, una delle istituzioni bibliotecarie più importanti in Italia con sede a Bologna, fornisce questa lettura: «Prima della scuola il piacere della lettura per i bambini è totale, con l’inizio della scuola il piacere della lettura e il dover imparare a leggere si confondono». E, ovviamente, uno mette a rischio l’altro. «Nei progetti che facciamo con le scuole – spiega Gramantieri – noi spingiamo molto i docenti in prima elementare verso le letture ad alta voce, che conservano il piacere e mettono tutti i bambini sullo stesso piano, indipendentemente dalle loro capacità». Negli anni a seguire, c’è anche un tema di offerta editoriale: «La fascia 7-10 anni è quella dove l’offerta è meno forte». Più in generale, Gramantieri pone una questione di come vengono concepiti i libri per ragazzi: «C’è una grande offerta di libri per…libri che insegnano qualcosa, ma quello che ci servono sono libri che conservano prima di tutto il piacere della lettura», indipendentemente da messaggi pedagogici. «Il successo del fumetto, oggi, io credo sia perché oggi il fumetto è il vero romanzo di formazione».
Un riflesso delle parole di Gramantieri si può notare nei dati della ricerca di AIE riguardo i soggetti che scelgono le letture. Nella fascia 7-9 anni, scelgono i titoli autonomamente il 18% dei bambini, erano il 37% nel 2018. Tutti gli altri sono guidati o accompagnati da genitori e insegnanti. Nella fascia 10-14, la percentuale di chi sceglie in autonomia è del 41%, era del 60% nel 2018.
Sono nato a Genova e vivo a Milano. Giornalista, già addetto stampa di Marsilio editori e oggi di AIE, ho scritto per Il Secolo XIX, La Stampa, Internazionale, Domani, Pagina99, Wired, Style, Lettera43, The Vision. Ho pubblicato «Figli dell’arcobaleno» per Donzelli editore. Quando non scrivo, leggo. O nuoto.
Guarda tutti gli articoli scritti da Samuele Cafasso