Dal 12 al 13 novembre, il Customer Experience Center di Poing ha ospitato il Canon Future Book Forum 2025, l’appuntamento annuale con cui Canon riunisce editrici, editori, stampatrici, stampatori e professionisti del libro. Al centro, il tema «Beyond Books: Reinventing Publishing Ecosystems», che ha invitato a guardare alla filiera non più come una sequenza di passaggi, ma come un sistema complesso fatto di relazioni e interdipendenze. L’obiettivo delle due giornate è stato interrogare il modo in cui il libro viene prodotto, distribuito e pensato, in un momento in cui innovazione tecnologica e trasformazioni culturali costringono a rimettere in discussione modelli consolidati.
La resilienza si costruisce guardando ai sistemi naturali
Relatrici e relatori internazionali hanno contribuito a estendere lo sguardo oltre il perimetro abituale del settore. È emersa l’idea che i sistemi naturali possano offrire un modello utile: reti dinamiche, capacità di adattamento, equilibrio tra elementi diversi. Applicati alla filiera del libro, questi principi suggeriscono una struttura meno rigida, capace di assorbire variazioni improvvise e di integrare forme diverse di produzione e distribuzione. In questo quadro si inserisce anche il ruolo crescente della stampa on-demand decentralizzata, che permette produzioni più locali, più rapide e con un minore impatto ambientale.
Il Publishing 2030 Accelerator definisce una nuova scala di responsabilità
Nel corso del Forum sono stati presentati anche gli aggiornamenti del Publishing 2030 Accelerator, iniziativa internazionale promossa dalla International Publishers Association (IPA) e dalla Federation of European Publishers (FEP) per accompagnare la filiera verso modelli più sostenibili. L’iniziativa si concentra su tre fronti: lo sviluppo di un metodo condiviso per calcolare l’impronta di carbonio di un singolo libro; la costruzione di una rete di stampa locale per ridurre trasporto ed emissioni; una revisione dei costi ambientali lungo l’intera catena produttiva, dal magazzino alla distribuzione. L’Accelerator parte dall’idea che la sostenibilità non sia un aspetto accessorio, ma una leva strutturale che richiede collaborazione e responsabilità condivise.
La progettazione collettiva è già parte del cambiamento
La dimensione partecipativa ha occupato una parte centrale del programma. Le Ecosystem Design Jam hanno invitato chi opera nella filiera a mettere in discussione processi e modelli di business attraverso attività di co-design, mentre negli Ecosystem Labs sono state analizzate tendenze emergenti come l’evoluzione dei consumi culturali e i potenziali impatti dell’intelligenza artificiale sulla produzione dei contenuti. In questi spazi, la discussione si è tradotta in esercizi di progettazione condivisa, mostrando come la collaborazione sia già un metodo di lavoro necessario e non un semplice auspicio.
Le tecnologie completano il quadro della trasformazione
Accanto ai momenti di confronto, il Forum ha proposto un Technology Experience Tour dedicato alle soluzioni Canon e dei partner per la stampa digitale dei libri, offrendo la possibilità di osservare da vicino strumenti e processi che stanno contribuendo a trasformare la produzione editoriale. La visita ha completato la riflessione avviata nelle sessioni precedenti, mostrando come le innovazioni tecnologiche si inseriscano all’interno di un percorso più ampio di cambiamento del settore.
Il futuro dell’editoria passa dalla responsabilità condivisa
A concludere i lavori è stato l’intervento di Sonia Draga, presidente della Federazione degli Editori Europei (FEP), che ha richiamato l’esigenza di un settore più collaborativo, più sostenibile e attento alle comunità di lettori e lettrici. È una visione che sintetizza lo spirito dell’incontro: immaginare il futuro del libro non come un percorso individuale, ma come un progetto collettivo che richiede una nuova consapevolezza dell’ecosistema editoriale.