Oltre 22 milioni di italiani nel 2015 non hanno letto libri per motivi non strettamente scolastici o professionali. Si tratta del 39,3% di persone con più di 6 anni di età: una percentuale in aumento rispetto al 37% registrato nel 2006 e al 36,7% del 2010.

Quali sono le motivazioni? Il 30% dei non lettori italiani non legge per mancanza di tempo libero da investire nei libri. In particolare la mancanza di tempo è indicata dal 31,8% degli uomini e dal  27,7% delle donne. Il 23,7% di chi non legge preferisce altri svaghi rispetto ai libri, il 15,9% ha motivi di salute che allontanano dalla lettura («non ci vedo bene, età anziana») e il 9,1% è troppo stanco dopo aver svolto altre attività. Il motivo economico («i libri costano troppo») è scelto dall’8,5% dei non lettori.

Questi dati fanno parte dell’indagine periodica di Istat I cittadini e il tempo libero, che dal 1995 rileva molteplici informazioni sulla lettura di libri, quotidiani, settimanali e periodici e, più in generale, sulle modalità di impiego del tempo libero dentro e fuori casa. Per il 2015, lo studio è stato condotto su un campione di 24 mila famiglie e sono stati intervistati tutti i componenti del nucleo famigliare.

Lo studio consente di entrare più nel dettaglio per scoprire il profilo del non lettore «tipo» italiano.  
Sono soprattutto gli uomini a non leggere: nel 2015 i non lettori maschi sono il 45,2%, con percentuali di distacco dalla lettura in aumento rispetto al 41,6% del 2006 e il 41,5% del 2000. Le non lettrici donne sono il 33,7% nel 2015 (erano il 32,7% nel 2006 e il 32,2% nel 2000). Una tendenza che si riscontra – in modo più o meno marcato – nella maggior parte dei Paesi: dagli Stati Uniti, dove i non lettori maschi sono il 25%, contro il 22% delle donne (fonte: Pew Research Center 2018, percentuale di persone che non hanno letto libri nei 12 mesi precedenti), alla Spagna, dove i non lettori uomini sono il 36,4%, contro il 32,1% delle donne (fonte: Barómetro de Hábitos de Lectura y Compra de Libros 2017).

La non lettura aumenta con l’età. Nella fascia di età 11-14 anni, i non lettori sono il 25,7% dei ragazzi e il 17,7% delle ragazze, percentuali che salgono tra i 45-54 anni al 44,2% degli uomini e il 29,4% delle donne, fino a toccare, nella fascia 60-64 anni – il 45,7% per i maschi e il 31,4% per le donne.

La scarsa propensione alla lettura è legata inoltre al livello di istruzione: indici di non lettura più alti si trovano tra le persone che hanno la licenza elementare (il 78,4% degli uomini e il 63,5% delle donne) rispetto ai laureati (il 12,3% degli uomini e il 9,7% delle donne).

Anche l’area geografica di residenza incide in modo sensibile nel favorire o meno l’allontanamento dalla lettura. Percentuali di non lettura più elevate si registrano in alcune Regioni del Sud (in particolare Calabria e Campania, con tassi compresi tra il 51,2% e il 56,3%), contro il 25,9%-31,0% registrato in Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta.

Questi dati mettono in evidenza l’importanza di rafforzare e sviluppare campagne di promozione della lettura diffuse a livello nazionale, con la necessità di un sempre maggiore coinvolgimento di scuole e biblioteche. È proprio durante l’infanzia e l’adolescenza infatti che si può creare e rafforzare un costruttivo rapporto con la lettura e con l’«oggetto» libro, in grado di durare nel tempo.  L’iniziativa #ioleggoperché si muove proprio in questo senso, incrementando la dotazione libraria delle biblioteche scolastiche e favorendo un adeguato assortimento di volumi all’interno della biblioteca.

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L'autore: Antonio Lolli

Redattore scientifico iscritto all'ordine degli ingegneri della provincia di Modena. Dopo la laurea in Ingegneria e l’esperienza di ricerca in ambito accademico svolta presso l’Università di Bologna, ho frequentato il master in editoria dell'Università Cattolica di Milano e ho lavorato diversi anni alla redazione del Giornale della libreria. Seguo il mondo editoriale nelle sue diverse sfaccettature, con particolare interesse per il confronto tra le realtà dei diversi Paesi del mondo e per le ultime novità dal punto di vista produttivo e tecnologico.

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