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Lettura

Brevità, semplicità, rispecchiamento e avventura. I consumi culturali dei giovani francesi

di Camilla Pelizzoli notizia del 20 ottobre 2020

Che sia per sottolinearne in positivo la poliedricità di formati e piattaforme o per usarli come base per discorsi a tema o tempora, o mores, si parla spesso di giovani e di consumi culturali  Quello su cui tutti però sono tendenzialmente d’accordo è quanto sia importante che i giovani possano vivere a contatto con la cultura, nelle sue molteplici forme, per diventare migliori interpreti del domani: un tema molto sentito soprattutto per quel che riguarda le fasce popolari.

Diventa di grande interesse, dunque, studiare un’indagine approfondita come quella dell’Institut national de la jeunesse et de l'éducation populaire (Istituto nazionale della gioventù e dell’educazione popolare), dedicata a tutto tondo al rapporto della gioventù di alcuni quartieri svantaggiati (i cosiddetti QPV secondo l’ordinamento francese, Distretto Prioritario della Politica cittadina) con le forme di intrattenimento culturale, con una sezione dedicata ovviamente anche alla lettura.

Nonostante numeri e percentuali di lettori che spesso abbiamo preso come riferimento, nel corso degli anni anche la Francia ha subìto un calo dei lettori, e questo coinvolge soprattutto le fasce meno abbienti. Purtroppo le notizie su questo fronte non sono molto positive. Mentre gli altri media sono utilizzati in maniera trasversale, la lettura sollecita risposte spesso negative o piuttosto fredde.



Nei tre quartieri presi come campo di ricerca dall’INJEP, molti dei giovani intervistati non leggono – e in alcuni casi sono fortemente contrari anche all’idea – mentre la maggior parte legge raramente, e solo alcuni generi e formati specifici. C’è una forte differenza nel consumo tra maschi e femmine: i primi, quando leggono, si concentrano soprattutto su bande dessineé e manga, spesso letti grazie alle scan – scansioni di albi, piratate o meno, disponibili su internet – mentre le seconde sono appassionate di storie sentimentali, meglio se ambientate nella contemporaneità, da fruire su Wattpad.

SI configurano quindi due dettagli fondamentali: l’importanza del supporto elettronico, in particolare dello smartphone, e delle immagini. Caratteristica ovvia per quel che riguarda i fumetti, in realtà gioca un ruolo anche nella lettura su piattaforme come Wattpad, dove spesso si accompagna il testo con foto (per lo più prese da Internet), per esempio dei personaggi appena entrati in scena, come «supporto visivo». Da alcuni dei giovani lettori/delle giovani lettrici, anzi, è stato specificato che la mancanza di immagini o disegni porta spesso ad annoiarsi più in fretta durante la lettura e ad abbandonarla.

Altri fattori che portano alla lettura in questi formati sono la rapidità, la semplicità – tra chi dice di leggere almeno un po’, infatti, è stato detto di come incontrare molti termini ignoti o difficili porti a un distacco dal libro – il passaparola tra coetanei (per la scelta dei titoli), la gratuità (soprattutto per quanto riguarda i manga, grazie alle scan: tra i giovani intervistati c’è chi ne consuma moltissime, e non trova in biblioteca la varietà d’offerta che desidera). Tra le giovani lettrici risalta anche la necessità del rispecchiamento nelle vicende, punto fondamentale che spesso porta a non appassionarsi ad altri tipi di letture, in particolare quelle scolastiche.

Letture scolastiche che, in generale, non hanno grande fortuna e apprezzamento: troppo difficili, troppo noiose, troppo lontane dal proprio sentire. Anche qui però si delinea una differenza tra ragazzi e ragazze: mentre i primi si rivolgono ai riassunti online, le seconde comunicano tendenzialmente di leggere le opere assegnate, anche se con poco piacere.

La differenza maggiore che si percepisce tra chi non legge e chi si dedica, anche in maniera discontinua, alla lettura, sembra essere ancora una volta rintracciabile nelle abitudini di lettura dei genitori e nella possibilità di entrare in contatto con altri adulti di fiducia, parenti, ma anche bibliotecari per esempio, che sappiano dare manifestazioni d’interesse verso la lettura. I segmenti in cui si sono registrati più lettori tra i giovani intervistati sono quelli in cui entrambi i genitori lavorano o hanno un qualche tipo di diploma, e che a loro volta possiedono e consigliano libri: in generale, quindi, le fasce meno svantaggiate.

Come anche in Italia sappiamo, non è facile lavorare per far crescere le percentuali di lettori. Ma la raccolta di questi dati, soprattutto di quelli relativi a chi legge saltuariamente, può far capire quali sono le pratiche che funzionano, i generi e i mezzi che i giovani (in questo caso soprattutto quelli in condizioni sociali disagiate) usano per entrare in contatto con le storie in forma scritta. È utile per incontrare a metà strada questi potenziali lettori, e provare a offrire loro contenuti che riconoscano come affini, dai quali non si sentano respinti.

L'autore: Camilla Pelizzoli

Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).

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