BookNet Canada è un’organizzazione no-profit che si occupa dello sviluppo di tecnologie e standard al servizio dell'industria canadese del libro. Fondata nel 2002 per affrontare le sfide sistemiche del settore, BookNet supporta le aziende editrici (ma non solo) del Paese,
riservando una particolare attenzione allo sviluppo del comparto digitale. Qualche mese fa avevamo avuto modo di parlarne presentando
l’iniziativa So you think you can code, il concorso organizzato a latere della conferenza per sviluppatori di libri digitali
ebookcraft e sponsorizzato da Kobo.
Ormai da tre anni BookNet porta avanti
uno studio sull’ampiezza del mercato del libro elettronico e sulle prospettive e le tendenze manifestate dal settore in Canada. Gli esiti di questa ricerca – condotta intervistando gli editori a proposito dei loro «programmi digitali» – confluiscono in una pubblicazione gratuitamente disponibile on line (dal titolo
The State of Digital Publishing in Canada),
la cui edizione 2015 è stata recentemente diffusa sul sito dell’organizzazione.
I dati di quest’anno sono particolarmente significativi perché, potendo far riferimento a un orizzonte temporale triennale –
periodo peraltro nodale per l’evoluzione del settore – descrivono un quadro piuttosto chiaro della prospettiva digitale degli editori canadesi, delle dimensioni di produzione e mercato e delle reali e potenziali capacità di crescita. Uno studio simile è stato realizzato anche dall’
Observatorio de la Lectura y el Libro spagnolo, culminando – a qualche mese dalla conclusione di
LIBER – nella
pubblicazione del repor El libro digital, una panoramica sul futuro dell’e-book visto dagli editori spagnoli presenti in fiera.
Aumentare le vendite (88%), incrementare l’accessibilità (72%) e massimizzare la soddisfazione del lettore (70%): questo il podio degli obiettivi degli editori canadesi alle prese con il digitale. Per quanto riguarda il fronte degli e-book arricchiti (prodotti editoriali multimediali, capaci di valorizzare a pieno le possibilità offerte dalla tecnologia), il 52% degli intervistati ha dichiarato di averne in catalogo o di star valutando la possibilità della pubblicazione. Il 91% di chi li produce già ha introdotto componenti audio all’interno del prodotto, il 36% video, il 18% immagini interattive e animazioni e il 9% slideshow.
Quello dell’accessibilità è un tema molto discusso e sentito e passa per la capacità di incorporare nella struttura del libro elettronico elementi che ne rendano possibile la fruizioni da parte di persone portatrici di disabilità, come i «sussidi» di navigazione, i formati alternativi e le descrizioni testuali. Il 51% degli editori intervistati ha dichiarato di essere attivamente impegnato nel garantire l’accessibilità dei propri prodotti.
Considerando, infine, il rapporto carta-digitale (e il riflesso che genera nell’organizzazione e negli investimenti aziendali), l’indagine mostra che il 67% degli editori produce sia il formato fisico che quello elettronico nel caso di nuove uscite. In più, una percentuale simile ha digitalizzato almeno due terzi dello storico: segno che l’e-book non riveste un ruolo marginale nei programmi editoriali degli operatori canadesi, e viene percepito come rilevante anche nell’ottica di attualizzare e mobilitare il catalogo.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
Guarda tutti gli articoli scritti da Alessandra Rotondo