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Innovazione

Prodotti della ricerca, prodotti dell’editoria: quando i flussi si incrociano / 3

di Anna Lionetti notizia del 18 ottobre 2016

Nella terza e ultima uscita del rapporto Tra editoria e università. I risultati del gruppo di lavoro Università di Verona, CINECA e Aie vengono oggi presentate la seconda parte della ricerca AIE-mEDRA intitolata Policy di ateneo e prassi editoriali. Un dialogo difficile e una sintesi delle Linee guida per la gestione dei diritti di autore sui prodotti della ricerca di Beatrice Cunegatti (InfoTech Law Firm). In diretta continuità fra loro, i due contributi prendono in esame le criticità relative alle interazioni fra gli editori e gli atenei in merito alla gestione dei prodotti della ricerca (al contempo prodotti editoriali) all’interno degli archivi universitari. Criticità non nuove, a dire il vero, esaminate in questa sede da un punto di vista tecnico, prima che politico.
Scopo ultimo è fare chiarezza sui processi, identificando gli snodi principali che riguardano da una parte la necessità degli atenei e dei ricercatori di archiviare i file delle pubblicazioni dei prodotti della ricerca, e dall’altra le difficoltà degli editori nel far fronte a questa esigenza.
 
Il punto di partenza è lo studio condotto da Piero Attanasio e Anna Lionetti delle cosiddette policy Open Access degli atenei che, confrontato successivamente con le principali prassi produttive del sistema editoriale ricavate da una serie di interviste con editori accademici, ha portato alla luce le complesse implicazioni dei flussi in atto fra editori e università. Per esempio, il fatto che le policy Open Access siano, più estensivamente, regolamenti di ateneo per l’archiviazione dei prodotti della ricerca e l’accesso aperto alla letteratura scientifica evidenzia un primo aspetto essenziale: l’esigenza di condividere in Open Access è in verità solo una parte di un insieme più ampio di disposizioni, che vedrebbero il deposito (prima ancora che la pubblicazione) negli archivi di ateneo dei file prodotti in casa editrice come conditio sine qua non. E ciò attraverso una serie di regolamenti universitari eterogenei che producono procedure e linguaggi non standardizzati, disincentivando gli editori a partecipare al flusso di richieste di archiviazione.
D’altro canto, le università chiedono agli editori maggiori sforzi nella comunicazione delle informazioni sui diritti che insistono sulle loro pubblicazioni. Se l’uso di strumenti internazionalmente riconosciuti come SHERPA-RoMEO per la comunicazione da parte degli editori dei diritti di riutilizzo dei contenuti negli archivi istituzionali è comunque un primo passo, questa soluzione non è tuttavia definitiva, poiché non calata in una dimensione che è necessariamente nazionale. Da questi esempi è già evidente che occorrerebbe lavorare su un terreno comune per trovare un punto di incontro fra le rispettive istanze.
 
Tenendo conto dei risultati emersi dall’indagine di AIE e mEDRA e partendo dai necessari presupposti normativi (la legge sul diritto d’autore e le specificazioni della normativa europea e nazionale in materia di accesso aperto), Beatrice Cunegatti ha condotto un’esplorazione dei diversi regolamenti di ateneo in vigore al momento della ricerca in rapporto ai processi editoriali. L’obiettivo è evidenziare, attraverso linee guida generali, gli strumenti giuridici a disposizione di autori, editori e atenei per condividere efficacemente, laddove le politiche editoriali lo consentano, le pubblicazioni prodotte dalla ricerca.
Le problematiche già citate, esaminate ora sotto il profilo giuridico, portano alla medesima conclusione: «affinché l’opera possa essere efficacemente "condivisa" dal titolare originario dei diritti ai successivi aventi causa è essenziale che i termini della "condivisione" (oggetto e ambito della condivisione, attività permesse nelle condivisione etc.) siano univocamente e chiaramente identificati».
A complemento dello studio, una tabella riassuntiva dei principali punti delle policy di ateneo ne raccoglie sinotticamente i termini, nelle diverse sfumature implementative.
 
Un confronto difficile, dunque, ma non impossibile, da cui è emersa l’esigenza di reciproca chiarezza fra le parti coinvolte, di un linguaggio comune e di mezzi di comunicazione condivisi per costruire un dialogo aperto fra processi accademici e politiche editoriali.
 
I contributi e la tabella sinottica delle policy di ateneo a corredo della disamina di Beatrice Cunegatti sono liberamente scaricabili qui.

L'autore: Anna Lionetti

Laureata in Lettere moderne, lavoro nel settore editoriale dal 2010, inizialmente in casa editrice. Dal 2012, per AIE e poi per mEDRA, mi occupo di standard di metadati e progetti di ricerca e sviluppo tecnologico per l’editoria. Oltre a seguire, con il gruppo di lavoro mEDRA, le attività legate allo standard DOI, partecipo a progetti nazionali ed europei per lo sviluppo di nuovi servizi basati sull’interoperabilità fra banche dati e la gestione di informazioni bibliografiche, commerciali e sui diritti.

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