Domenica 23 aprile si è conclusa la prima edizione di
Tempo di libri. Fiera dell’editoria italiana. La manifestazione, nata circa 200 giorni fa con il desiderio di portare lettori e operatori della filiera del libro a condividere lo stesso spazio, si è fatta forte di una
grande apertura internazionale, di un programma capace di coinvolgere il visitatore in una dinamica di percorso e scoperta e di una relazione inscindibile e sodale con
Milano. La città, infatti, non solo l’ha ospitata, ma ne ha capillarmente esteso la portata con gli oltre 100 appuntamenti del
Fuori Tempo di libri, che durante i giorni della fiera hanno punteggiato di mostre, party,
reading, presentazioni e attività le geografie urbane (e anche quelle extraurbane, come le iniziative organizzate nei comuni di Rho, Sesto San Giovanni e Monza dimostrano).
La prima edizione di Tempo di libri chiude con 60.796 presenze in fiera, cui se ne aggiungono 12.133 nel fuori fiera. Un sistema industriale come quello dell’editoria italiana – che con i suoi 2,7 miliardi di euro è la sesta o settima editoria mondiale – non poteva non cercare la convergenza in una manifestazione fieristica capace di coniugare le esigenze di essere industria con le responsabilità di fare impresa culturale. E se l’editoria è un’industria di parole, è giusto e logico che sia stato l’alfabeto la chiave e il metodo attraverso cui leggere tutta Tempo di libri. Il mondo delle storie attraversate dall’alfabeto della fiera e dalle sue parole chiave si è dipanato su 35 mila mq e ha visto la partecipazione di 552 editori, grazie ai quali personaggi, racconti, testimonianze e voci si sono distribuiti in 720 eventi, per un totale di 2 mila ospiti.
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Nelle 16 sale adibite agli incontri, chiamate con i nomi dei font che hanno scandito la storia della tipografia, si sono alternati alcuni grandi nomi della letteratura contemporanea internazionale e i più rappresentativi del panorama nazionale, sia nella narrativa che nella saggistica. Ma anche gli
incontri indirizzati al pubblico professionale e alle sue esigenze di aggiornamento e confronto hanno trovato posto tra gli spazi della fiera (
44 eventi, con una partecipazione totale di
oltre 2 mila persone). E lo stesso può dirsi per il programma pensato per i più piccoli, e destinato sia a chi è venuto in fiera accompagnato, sia ai ragazzini già autonomi tanto nel raggiungere la manifestazione quanto nello scegliere cosa seguire. L’alfabeto di Tempo di libri, infatti, è stato declinato in tutte le sue 26 lettere (più la @ del digitale) attraversando come una mappa il programma generale, curato da
Chiara Valerio, quello a cura di
Pierdomenico Baccalario dedicato a bambini, ragazzi e scuole (per le quali è stato siglato anche un patto di alternanza scuola-lavoro con il mondo del libro: Aie, Aib e Ali), il palinsesto professionale elaborato da
Giovanni Peresson e il programma sulla Cittadinanza Digitale a cura di
Nina Klein.
La fiera ha offerto pure una finestra
sulle attività e i contenuti di alcuni festival: Isola delle Storie di Gavoi, Festival della Mente di Sarzana, pordenonelegge, le Lezioni di Storia, Letterature Festival Internazionale di Roma, scrittorincittà, Leggermente, Liberodiscrivere e #FLA Pescara Festival. E anche
l’orientamento all’internazionalizzazione, presente fin dalla prima concezione di Tempo di libri, si è concretizzato nel funzionamento di una macchina impeccabile, quella del
MIRC – Milan International Rights Center. Dal 19 al 21 aprile, ospitata nel padiglione 1, l’area ha accolto oltre 500 partecipanti da 34 Paesi, e più di 6.500 appuntamenti. I 170 operatori stranieri e gli oltre 330 italiani hanno avuto agende fitte e numerose occasioni di consolidare rapporti già avviati ed esplorare nuove opportunità di business. Altro fiore all’occhiello della fiera milanese,
i 700 mq di Tempo di libri A Tavola, dedicati al mondo dell’enogastronomia, con showcooking e laboratori per tutti, editoria di settore, incontri con gli chef e degustazioni.
Non resta, insomma, che rimboccarsi le maniche e iniziare a lavorare a Tempo di libri 2018. Per il momento sappiamo che si terrà in primavera, sempre negli spazi di Fiera Milano Rho. Alla fine di maggio conosceremo le date precise.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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