Da quando la pandemia e le sue limitazioni hanno preteso un posto nelle nostre vite, plasmando inevitabilmente le nostre nuove abitudini, la «prossimità» è diventata il perimetro più frequente entro cui muovere i nostri passi.
In particolar modo nelle grandi città, il quartiere è il nuovo polo di riferimento di attività e spostamenti. Complici lo smart working, le restrizioni sulla mobilità e il dilatarsi dei tempi trascorsi in casa e nei suoi dintorni, abbiamo cominciato a frequentarlo di più. E per qualche verso a riscoprirlo.
A confermare questo fenomeno arrivano anche le tendenze dal mondo del libro. All’inizio del 2021, in occasione della Scuola per librai Umberto e Elisabetta Mauri, i dati presentanti sulla tenuta del mercato e le performance delle librerie parlavano di una maggiore resistenza per i punti vendita di quartiere e di prossimità, a discapito del pieno centro e dei luoghi di forte passaggio – stazioni, aeroporti –improvvisamente svuotati dal Covid.
D’altronde non possiamo ignorare che le realtà di quartiere, sebbene favorite dalla vicinanza, meno di altre hanno saputo difendersi dall’e-commerce e dalla sua avanzata. Che si tratti di una libreria o di una gastronomia, scegliere di rivolgersi al piccolo commerciante è spesso una scelta «etica», che intraprendiamo (anche) in aderenza con il nostro portato valoriale piuttosto che per semplice convenienza o semplicità.
È in direzione della valorizzazione dei benefit della prossimità che si muove l’iniziativa di Lonely Planet – che già durante il primo lockdown si era distinta per la pubblicazione di Casa – in collaborazione con American Express Italia. Una collana di guide in e-book, in download gratuito, dedicate ad alcuni tra i quartieri più iconici delle principali città d’Italia: guide che parlano al local più che al turista. Guide che invitano a riguardare con occhi nuovi un posto noto piuttosto che a scoprire e visitarne uno sconosciuto. L’obiettivo è naturalmente promozionale, ed è collegato al programma Small Shop che premia i clienti Amex Italia per i loro acquisti presso i (piccoli) esercenti convenzionati.
Le prime uscite hanno come protagonisti i quartieri romani di Trastevere, San Giovanni e Monti, e quelli milanesi di Isola e Porta Romana. La scelta non è casuale. Si tratta di geografie urbane che più di altre hanno vissuto e interpretato il cambiamento e la stratificazione sociale degli ultimi anni: un percorso legato a doppio filo con quello delle realtà commerciali locali e ultralocali, divise tra le opportunità e le difficoltà del cambiamento, tra le lusinghe della tradizione e le richieste della modernità, tra nuovi e vecchi pubblici, bisogni, cittadini.
Domani, alle 12.30 a Palazzo Marino, le due guide dedicate ai due storici quartieri di Milano verranno presentate alla presenza del sindaco Sala. La cornice di senso è quella della «città 15 minuti» che abbiamo cominciato a pensare e scoprire durante la pandemia. Una città dove i luoghi di aggregazione sociale e culturale raggiungibili a piedi (o in bicicletta) da casa – le biblioteche, i teatri, le librerie, i cinema, le scuole, ma anche le botteghe, i bar e i locali – diventano l’ossatura della realtà che sempre più consapevolmente vogliamo abitare. Quartiere per quartiere.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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