Dal 18 luglio al 6 agosto 2025 l’Italia è stata Ospite d’Onore alla Fiera Internazionale del Libro di Lima, la più importante manifestazione editoriale del Perù e una delle principali dell’America Latina. Un’occasione strategica per rafforzare le relazioni con il mondo ispanofono, promuovere la cultura italiana in tutte le sue forme e consolidare la posizione del libro italiano sui mercati internazionali.
La partecipazione italiana, resa possibile dal sostegno delle istituzioni e dall’impegno dall’Associazione Italiana Editori, con il supporto dell’agenzia Ex Libris, ha dato vita a un programma ricchissimo: cinquanta appuntamenti tra incontri e dialoghi, cinque mostre, tre concerti, una rassegna cinematografica e una delegazione di tredici autrici e autori selezionati per rappresentare la pluralità delle voci della nostra narrativa contemporanea.
«Con questa fiera si chiude un
2025 che ha visto l’Italia Ospite d’Onore in tre continenti:
prima in Asia con Taipei, poi
in Europa con Salonicco e ora in Sud America», ha dichiarato
Innocenzo Cipolletta, presidente di AIE. «
Connessioni latine, il motto scelto per questa avventura, mette in risalto gli storici legami tra la nostra editoria e i Paesi di lingua spagnola. Lo spagnolo è da sempre la lingua in cui i libri italiani vengono più frequentemente tradotti. E se nel 2001 i titoli venduti nei mercati sudamericani erano 125,
nel 2023 sono stati 456: quasi quattro volte di più».
Ma i numeri non raccontano tutto. A rendere concreta la partecipazione italiana sono state soprattutto le voci, i volti e le storie che hanno animato gli incontri con il pubblico peruviano. Un pubblico curioso, attento, coinvolto.
Aurora Tamigio, autrice siciliana al suo esordio narrativo, ha portato in fiera una saga familiare al femminile che tocca i nodi della memoria, della trasmissione e dell’identità. «L’idea era quella di raccontare storie universali, di ciò che abbiamo in comune», ha spiegato. «Portare questo libro (Il cognome delle donne, Feltrinelli, 2023) fuori dall’Italia, davvero dall’altra parte del mondo per come la vediamo noi, è qualcosa di molto emozionante. Spero che anche qui le persone possano riconoscercisi, individuare le loro storie comuni, collettive. Quelle storie che, in fondo, ci rendono tutti un po’ più simili».
Nadeesha Uyangoda, autrice di origine srilankese, ha condiviso il suo sguardo lucido e personale sulla razza, l’identità e il razzismo in Italia. «Sono molto felice di essere stata a Lima, perché ho un legame speciale con questa città», ha raccontato. «Due dei miei editori spagnoli sono di origine peruviana, e la prefazione all’edizione spagnola de L’unica persona nera nella stanza (66thand2nd, 2021) è stata firmata da Gabriela Wiener, una delle voci peruviane più importanti in questo momento. Penso che il mio libro possa trovare un dialogo interessante e vivo con molte tematiche che riguardano la conversazione razziale anche qui, in Perù».
Bruno Arpaia, scrittore, giornalista e traduttore con un forte legame con il mondo ispanoamericano, ha trovato nel pubblico di FIL Lima un’attenzione rara. «Incontrare un pubblico ispanoparlante non è una novità per me», ha detto. «Anzi, io sono un ispanista: parlo spagnolo e mi sento quasi più a mio agio nel mondo ispanico che in quello italiano. Quello che trovo davvero interessante è che il pubblico, per esempio messicano o peruviano, è molto più attento, molto più interessato. È vero anche per gli altri autori italiani che sono qui: c’è la sensazione di una partecipazione molto impegnata, molto coinvolta. Per quanto mi riguarda, è stata davvero una bellissima esperienza».
A Lima Ilaria Gaspari, filosofa e scrittrice, ha avuto l'opportunità per riflettere sul modo in cui le parole ci accompagnano nel mondo. «Venire a portare la propria voce così lontano dal proprio Paese, dal Paese nel quale si scrive, secondo me è una cosa bellissima, è veramente un’avventura», ha raccontato. «Ti obbliga a metterti in discussione, a chiederti cosa ti muove davvero. E incontrare dal vivo lettori che ti scoprono magari solo in traduzione, che non ti conoscono e vengono comunque a cercarti, è una circostanza veramente felice. È come innamorarsi di nuovo: tutto ti appare nuovo, e tu stessa ti riscopri nuova».
Un clima di ascolto partecipe e variegato lo ha riscontrato anche Lorena Canottiere, fumettista e illustratrice, presente con il suo graphic novel su Gino Bartali (Bartali. La scelta silenziosa di un campione, Coconino Press, 2022). «Il pubblico è molto interessato: ho notato addirittura persone che seguivano tutti gli incontri prendendo appunti. A me hanno fatto domande bambini, ciclisti, illustratori… Le domande del pubblico sono davvero interessanti e, a volte, anche difficili. Proprio per questo le ho trovate molto stimolanti. A me è piaciuto moltissimo».
D’altronde, le fiere internazionali del libro non sono solo impareggiabili finestre di dialogo culturale e appuntamenti per il grande pubblico, ma anche luoghi di incontro e di confronto professionale per chi lavora nell’editoria. Qui si stringono relazioni, si presentano strategie, si aprono nuove possibilità di collaborazione. In questo senso, la partecipazione italiana a FIL Lima ha offerto agli editori l’occasione per dialogare con colleghi peruviani e latinoamericani e per tessere nuove reti di contatti.
Elena Biagi, responsabile diritti di Mondadori Libri, ha definito l’esperienza di grande valore umano e culturale: «Nonostante il mercato editoriale peruviano sia ancora piuttosto piccolo, la fiera è stata una bella occasione per entrare in contatto con una scena culturale vivace e curiosa, e con un pubblico molto ricettivo nei confronti della lingua e della cultura italiana. È stato sorprendente vedere quanto l’Italia – con i suoi autori e la sua letteratura – sia sentita e apprezzata».
Una linea condivisa anche da Mara Nascimben, ufficio diritti di EL Edizioni, che ha portato in fiera il catalogo per bambini e ragazzi del marchio: «È stata un’occasione per raccontare le nostre storie, incontrare altri editori, scoprire nuovi sguardi e magari avviare nuove collaborazioni internazionali in un contesto ricco e vivace come quello latinoamericano. Essere stati presenti come parte del programma Italia Ospite d’Onore ci emoziona e ci responsabilizza: rappresentare l’Italia significa anche condividere la ricchezza e la creatività della nostra editoria per l’infanzia».
Anche Livia De Paoli, ufficio diritti di Donzelli Editore, ha sottolineato come la partecipazione a FIL Lima sia stata il punto d’arrivo di un percorso di relazioni costruito nel tempo: «L’esperienza a Lima è arrivata a conclusione di un lavoro avviato quasi due anni fa, che aveva già avuto un felice esito nella pubblicazione di un reportage sul Perù di Riccardo Specchia e che ci aveva messo in stretto contatto con l’Istituto Italiano di Cultura a Lima. La fiera è stata un’occasione per consolidare questo rapporto, portare all’interno dello stand italiano la presentazione del volume e un momento di confronto e discussione. Conoscere da vicino le realtà editoriali locali, scambiarsi titoli ma anche idee e riflessioni è stato molto prezioso. Per un editore indipendente, con un catalogo a forte vocazione storica, civile e umanistica, questa partecipazione ha rappresentato un passaggio importante per mettere a fuoco possibili nuovi scenari di ricerca e di interesse».
«L’invito all’Italia a partecipare come Ospite d’Onore, oltre a rappresentare una vetrina per il nostro Paese, ci ha permesso di mostrare tutta la ricchezza, varietà e complessità di una produzione culturale, letteraria ed editoriale a cui il Sud America guarda con grande interesse», ha sottolineato l’ambasciatore d’Italia in Perù Massimiliano Mazzanti. «Le Connessioni latine tracciate dal programma continuano ancora oggi ad arricchirsi di visioni e prospettive. Sarà un modo per continuare a dialogare insieme, come da oltre 150 anni a questa parte».
Fotografia in header di Jennifer Fasce Bacigalupo