È la quarta piattaforma social più usata in Italia e conta 20 milioni di utenti tra i nostri connazionali. Se Facebook è il ricovero del pubblico più adulto e TikTok la fucina scintillante e convulsa dei giovanissimi, Instagram è il porto sicuro dei Millennial: oramai 30-40enni, educati alla lettura sin da bambini e contemporaneamente utenti consapevoli del digitale. Con una buona, non di rado ottima propensione ai consumi culturali.
Instagram, che da social dell’immagine è diventato social in cui l’immagine si fa volano del contenuto; social dei live e delle stories; patria d’elezione di influencer d’ogni tipo – sempre più spesso animatori di un dibattito culturale diffuso e pop – che sulla piattaforma curano il loro quotidiano rapporto con un pubblico in media più attento e dialogico, meno devoto al caps-lock di quello di Facebook e più sanamente eterogeneo di quello di Twitter.
Dopo anni di vertiginosa crescita di pubblico, la piattaforma sembra aver raggiunto oggi la sua maturità. Ancora oggetto di importanti aggiornamenti che richiedono studio costante per rimanere al passo (basti solo pensare a tutte le nuove funzioni introdotte con l’emergenza Covid-19), mostra quelle caratteristiche di stabilità che ne fanno un ambiente ottimo dove costruire e fidelizzare una community, anche e soprattutto per una casa editrice.
A Instagram,
alle possibilità che offre nel 2020, alle pratiche, alle strategie, alle competenze e alle conoscenze che chi si occupa professionalmente di
social media per l’editoria deve oggi padroneggiare, è dedicato il
webinar AIE di
giovedì 26 novembre alle ore
11.30-13.00 – con la direzione scientifica di
Paola Di Giampaolo –
dal titolo
Instagram per l'editoria: guida rapida alle novità 2020 (
qui le informazioni per partecipare)
Terrà il corso Federica Speziali, social media manager di formazione umanistica per la web agency DGLine e docente del corso di social media management ai master Professione editoria cartacea e digitale e Booktelling - Comunicare e vendere contenuti editoriali dell’Università Cattolica di Milano. In attesa di partecipare al webinar, le abbiamo chiesto le tre ragioni per cui un editore dovrebbe avere e trattare con cura il profilo Instagram oggi.
È una vetrina per il catalogo
Instagram è il social basato sul visual per eccellenza, fatto per l’esplorazione e fruizione continua di contenuti. Uno strumento prezioso per ogni casa editrice che volesse dare risalto al proprio catalogo: dalle ultime novità pubblicate arrivando alle collane editoriali. All’interno di questo social fatto di hashtag e filtri, l’oggetto libro occupa uno spazio importante, arrivando a generare in Italia più di 3 milioni di contenuti condivisi con l’hashtag #libri.
Nel sovraffollato mondo dei social network, i profili Instagram restituiscono, attraverso il feed, un immediato colpo d’occhio al lettore in cerca di novità o di libri da leggere. Come se stesse guardando la vetrina di un negozio perché, qui, l’immagine del libro è in primo piano.
Instagram è una vetrina anomala, che non sarà ordinata per collane o novità, come può essere quella di un e-commerce, ma che punta la luce, contenuto dopo contenuto, sull’intera produzione editoriale, a misura di lettore. La potenza di un’immagine, unita a una descrizione, diventa così non solo una vetrina espositiva per l’ultima novità in uscita, ma anche commerciale (e gratuita per l’editore). La funzione shop permette infatti di taggare i libri in catalogo e di portare il lettore in tre click alla pagina del carrello e di checkout sul sito e-commerce della casa editrice.
Apre una linea diretta con i lettori
Un grande vantaggio per una casa editrice che usa Instagram è quello di poter instaurare una linea diretta con la propria community di lettori. Questo grazie a un numero considerevole di strumenti messi a disposizione dal social per creare contenuti e coinvolgere gli utenti. La linea diretta col pubblico è fatta così di foto, video e caroselli pubblicati nel feed, pulsanti di call to action e link all’interno della pagina, contenuti condivisi nelle stories e poi salvati in evidenza, video lunghi fino a 60 minuti, grazie alla IGTV e dirette live.
La comunicazione non si ferma alla singola pubblicazione di una foto, ma continua attraverso altri strumenti, in primis le stories, contenuti che tutti fruiscono, anche passivamente. In questo spazio che dura 24 ore (ma che può essere salvato per sempre in evidenza sul profilo nei famosi «cerchietti») è possibile instaurare un dialogo tramite sondaggi, quiz, box per le domande, condividendo l’ultimo contenuto pubblicato sul feed, anticipando novità in arrivo o eventi, diffondendo la rassegna stampa.
La facilità di trovare e ritrovare un contenuto, anche a distanza di tempo, è sicuramente uno dei punti forti del social. Se a monte esiste un piano editoriale ben strutturato per la comunicazione del catalogo della casa editrice, Instagram offre tutti gli strumenti per poter arrivare a un numero sempre più alto di lettori. Ciliegina sulla torta: è disponibile all’interno dell’app una dettagliata sezione di dati statistici relativi a post, stories e video, per monitorare i risultati e capire quale sia la rotta migliore da seguire.
Alimenta un dialogo creativo e fedele
Anche il mondo del libro ha i suoi influencer, o meglio, content creator specializzati in libri. Negli ultimi anni sono stati loro a comunicare, recensire, promuovere novità editoriali e non solo. Molte volte con un livello di approfondimento che difficilmente potremmo ritrovare in una scheda libro di un sito e-commerce o in un articolo di un inserto culturale. Nascono dai blog oppure da YouTube, e con Instagram hanno trovato un medium in grado di comunicare quasi in diretta ogni particolare legato ai libri in lettura o appena conclusi.
Contenuti veloci, ma non per questo superficiali, uniti spesso ad articoli più lunghi in un blog, dirette o video su YouTube, podcast di approfondimento. I book influencer sono creativi: ognuno racconta il libro a modo suo e con i contenuti che gli sono più familiari. C’è chi usa una lunga sequenza di stories, chi un box di domande, chi una foto ben studiata nel feed e rilanciata nelle stories.
Al di là delle modalità proposte, sono riusciti a togliere la polvere da titoli dimenticati in alcuni cataloghi editoriali oppure hanno fatto andare di nuovo in stampa un libro considerato «fuori catalogo». Per una casa editrice sono sicuramente delle ancore salde in mezzo all’oceano sterminato di contenuti e, come si dice nel settore, aiutano il rafforzamento del brand.
I social media, oggi, sono il luogo digitale preferito da chi è in cerca di informazioni o recensioni sui prodotti prima di acquistarli. E vale anche per i libri: una bella foto, menzioni e tag, rispetto a tanti articoli o banner pubblicitari, arrivano più efficacemente a una community fedele di follower.