Comincia oggi una serie di interviste speciali dedicate ad alcuni dei più interessanti editori specializzati nei vari settori dell'editoria per ragazzi. Dagli albi illustrati alla fantasy, dai cartonati all'educational, le interviste ci condurranno fino alla Bologna Children Book Fair che aprirà i battenti lunedì 19 marzo prossimo.
Iniziamo con La Coccinella che, fondata nel 1977, per lungo tempo è stata identificata per la profiqua collaborazione con Munari ed è nota, oggi, soprattutto per i celebri libri con i buchi. Ne parliamo con Domenico Caputo, socio fondatore di La Coccinella.
Ci raccontate la vostra storia?
L’idea era realizzare una casa editrice che si muovesse nel mondo del bambino molto piccolo, pensando a produrre libri di cartone per l’infanzia che, attraverso il gioco, facessero passare un contenuto educativo. Abbiamo cominciato con la collana dei libri con i buchi (di cui il primo titolo è stato Bruco verde) che ha oggi superato la soglia dei 14 milioni e mezzo di copie vendute in tutto il mondo ed è stata tradotta in 38 lingue. L’ultimo successo di questa collana l'abbiamo raccolto in Cina dove siamo presenti da un anno e mezzo con ottimi risultati visto che siamo già alla terza ristampa. Inizialmente la persona che si occupava di realizzare la parte creativa era Giorgio Vanetti a cui sono subentrati Carlo Alberto Michelini, Emanuela Bussolati e infine Emanuele Clima. L’evoluzione commerciale di Coccinella comincia da una piccola struttura regionale che è diventata nazionale anche grazie alla nostra avventura con Rcs con cui siamo rimasti fino al 2009 quando siamo entrati nel gruppo Gems, in catalogo abbiamo circa 350 titoli e pubblichiamo tra le 50 e le 60 novità all’anno. Continuiamo ad avvalerci della collaborazione di persone di grande levatura e i collaboratori che operano nel settore dell’immagine sono molto più numerosi di quelli che operano nel settore della parola scritta. Ma anche qui sottolineare che abbiamo avuto collaboratori come Vivian Lamarque, Roberto Piumini e Tiziano Sclavi che per noi ha scritto uno dei suoi primi libri (all’epoca era un redattore del «Corrierino dei piccoli»).
Il mercato internazionale per voi è molto importante.
I nostri partner internazionali sono tutti di gran prestigio: in Francia pubblichiamo con Nathan,
negli Stati Uniti con Penguin, in Inghilterra con Grosset & Dunlap. Puntando sulla qualità dei nostri art director abbiamo sviluppato una serie di collaborazioni con persone che poi sono diventate importanti autori nazionali ed internazionali, si pensi a Nicoletta Costa, a Giulia Orecchia o a Mario Gomboli: non è un caso che tutte queste persone siano architetti. Questo perché per noi è importante non solo il segno grafico e la stilizzazione dell’immagine ma anche lo studio del contenitore. Sempre per quanto riguarda l’aspetto internazionale strano a dirsi ma noi non abbiamo mai ceduto i diritti di pubblicazione dei nostri libri sia perché siamo sempre stati spinti dai coeditori a cercare di produrli noi stessi sia perché si tratta di volumi con pagine spesse e strutture complesse.
Infatti i vostri libri pongono anche notevoli sfide produttive.
Sì, abbiamo aperto una collaborazione con Cartotecnica Montebello che produce i nostri libri su macchine pensate e realizzate apposta (con una tecnologia brevettata a livello internazionale) ed è oggi il più grande produttore di libri di cartone per bambini d’Europa. Come dicevo, i nostri libri hanno pagine molto spesse che impongono notevoli difficoltà per quanto riguarda la foratura: questa tridimensionalità del buco che sembra una cosa banale ma tanto banale non è, perchè bisogna farla ritornare in modo perfetto considerando anche che la confezione è a spirale. Inoltre la spirale presenta anche un problema di allineamento tra la prima pagina, quella centrale e l’ultima. Ecco perchè preferiamo gestire noi la pubblicazione anche se significa assumersi il rischio imprenditoriale della fabbricazione del libro. Allo stesso tempo però questo ci aiuta a tenere sotto controllo diretto le tirature. Una parte della produzione, due anni e mezzo fa è stata trasferita in Cina. L’iniziativa Cina è partita con l’idea di ampliare la gamma dei prodotti che Montebello poteva offrire ai suoi clienti internazionali e nella convinzione che Coccinella potesse gettarsi in un nuovo mercato di libri per bambini. Quando abbiamo partecipato alla fiera di Pechino abbiamo riscosso un grandissimo successo.