Prosegue la serie di interviste speciali dedicate ad alcuni dei più interessanti editori specializzati nei vari settori dell'editoria per ragazzi. Dagli albi illustrati alla fantasy, dai cartonati all'educational, le interviste ci condurranno fino alla Bologna Children Book Fair che aprirà i battenti lunedì 19 marzo prossimo.
Oggi parliamo con Don Giuseppe Pelizza, Direttore editoriale Editrice Elledici, la casa editrice cattolica che nel 2011 ha compiuto i suoi primi 70 anni di vita sotto il segno di Don Bosco.
Il vostro catalogo per ragazzi è orientato principalmente verso il mondo della formazione. Può raccontarci il perché di questa scelta?
La nostra Casa editrice è nata con questo specifico scopo. Formare i ragazzi alla scelta cristiana è stato fin dalle origini la chiara volontà dei Padri fondatori. Da allora abbiamo perseguito costantemente questo obiettivo, arricchendo di volta in volta, a seconda delle mutate esigenze, con nuove metodologie e spazi editoriali: dalla comunicazione alla psicologia, dalla pedagogia all’ambito familiare. Settore questo nel quale stiamo investendo molto.
Secondo il monitoraggio dell’osservatorio UELCI l’editoria cattolica si sta allontanando dal settore della narrativa per ragazzi. Qual è la vostra opinione in merito?
Le nostre pubblicazioni di carattere narrativo, sono piuttosto ben conosciute: testi brevi con tracce che aiutino a riflettere. Per il resto ritengo che questo settore sia già ben occupato da altre case editrici. Racconti di carattere più specificatamente narrativo, potrebbero essere editati, ma il filone attualmente di maggior interesse ha già in sé i caratteri della scoperta e della crescita nella gestione del reale, per cui aggiungere altri testi, rischierebbe di saturare il mercato. Ciò che invece sta lentamente scomparendo è l’interesse per i classici della formazione dei ragazzi. Questa caduta non è però dovuta agli editori, ma al mercato che ha modificato le sue richieste ed è, contestualmente, venuto meno l’interesse per un riferimento univoco, come poteva avvenire in passato.
Quali sono le sfide per i prossimi anni nel segmento religioso del mercato ragazzi?
Credo che la sfida maggiore non sia tanto nel mantenere vivo l’interesse, proponendo sempre nuovi testi che siano in grado di comunicare con i ragazzi. Quanto piuttosto il sostegno da parte dei genitori in questo settore della formazione dei loro figli. Se viene meno il sostegno da parte delle famiglia, anche il naturale interesse dei ragazzi potrebbe avere poco peso nel sostenere il mercato dell’editoria religiosa. Questo indica che, in ogni caso, vi potrà essere un significativo cambiamento nel mercato. Potrebbe delinearsi una richiesta di titoli e contenuti più selettiva e meno generalizzata di come avviene oggi. Ma la situazione permane al momento, alquanto liquida, per cui è difficile prevedere nuovi sviluppi che non siano un’applicazione dei prodotti tradizionale nelle nuove forme dell’ebook e dell’editoria digitale in generale.