Una serata emozionante quella che ieri sera ha incoronato Alessandro Piperno (Inseparabili, il fuoco amico dei ricordi, Mondadori) vincitore della 66ª edizione del premio Strega con appena 2 voti in più rispetto al super favorito Emanuele Trevi: 126 preferenze contro le 124 dell'autore del saggio-narrativo Qualcosa di scritto (Ponte alle Grazie, gruppo GeMS). Terzo, anche lui a pochi voti di distanza (119), Gianrico Carofiglio che tuttavia ha di che consolarsi con il suo Il silenzio dell'onda (Rizzoli) da settimane già in cima alle classifiche di vendita in libreria.
«Sono frastornato, emozionatissimo, ringrazio la Mondadori che ha fatto un lavoro straordinario.
Non me l'aspettavo, mi ero dato per perso. Per me è come vincere uno scudetto» le prime parole del vincitore.
Con Piperno, Mondadori riporta a casa il premio vinto per quattro edizioni consecutive prima della parentesi Bompiani l'anno scorso con Edoardo Nesi. La diarchia Mondadori-RCS non è stata scalfita neanche quest'anno dunque e, se i primi tre classificati non hanno deluso le aspettative, Marcello Fois Nel tempo di mezzo (Einaudi) e Lorenza Ghinelli La colpa (Newton Compton) hanno visto ribaltarsi i buoni pronostici con cui si presentavano al ninfeo di Villa Giulia: il primo è sceso da 64 a 48 voti e la seconda da 38 a 16.
Restano al palo, come ormai succede da decenni, i piccoli editori che anche quest'anno erano riuscita a entrare nei «dodici»: Voland, Dalai, Nutrimenti, Fandango, Cavallo di Ferro, Giulio Perrone, Transeuropa.
E mentre Piperno beve il sorso di liquore che per tradizione spetta al vincitore, le telecamere Rai (ci si permetta di rilevare la scarsa qualità del servizio offerto quest'anno dalla televione pubblica) inquadrano l'ombra di un sorriso per Riccardo Cavallero, Direttore generale libri trade del Gruppo Mondadori. Il sorriso di chi sa che quel brindisi, da domani, significherà un triplicarsi o, nei casi più fortunati anche un quadruplicarsi, delle vendite in libreria.
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