
La quattordicesima edizione di
Più libri più liberi, la fiera nazionale della piccola e media editoria, è terminata, lasciando il Palazzo dei Congressi di Roma orfano di libri, stand, editori, visitatori curiosi e lettori. Almeno fino al prossimo dicembre.
I visitatori sono stati oltre 53 mila, eguagliando i numeri delle edizioni precedenti,
379 gli espositori, 330 gli incontri (molti dei quali hanno registrato una partecipazione del pubblico da sold out) e circa 1.000 i relatori. Cristina Selloni, direttore dell'Istituzione Biblioteche di Roma, dice che sono oltre 2.500 i bambini che hanno partecipato a laboratori, incontri e letture a voce alta previsti nei giorni della fiera.
Buoni risultati ha portato anche il Fellowship program, in collaborazione con l'Ice - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, concretizzandosi nel confronto tra
15 editori stranieri e 30 italiani, in oltre 200 incontri in due giorni.
Fabio Del Giudice, direttore della fiera, ha dichiarato che i visitatori della quattordicesima edizione si sono manifestati propensi agli acquisti, tanto che l’80% degli editori presenti ritiene di aver venduto come o più dell’edizione passata.
Anche il ciclo di incontri professionali organizzato dall’Ufficio studi Aie ha conosciuto una partecipazione significativa da parte degli addetti ai lavori del mondo dell’editoria.
Il primo giorno – il 4 dicembre – la parola d’ordine è stata «Concentrazioni». Se durante l’incontro
Piccolo è ancora possibile? Stefano Mauri (Gruppo GeMS) e Renata Gorgani (Editrice il Castoro) hanno concordato sull'artigianalità del mestiere dell’editore e sull'esigenza di fare il proprio lavoro con un occhio alla salvaguardia dell’identità culturale e uno al fatturato; i dati Nielsen – Aie presentati durante
Ereditare il futuro: il mercato che verrà, hanno aiutato a mettere a fuoco i risultati di questo 2015, anno di transizione verso la fine della crisi e l’apertura di nuove opportunità. Ma sono state anche valorizzate
le esperienze di quei piccoli editori che, nonostante lo spettro delle concentrazioni e della crisi, sono cresciuti negli ultimi anni.
Sabato è stata la giornata del «Valore», che passa dai
Millennials, le forze giovani e innovative che cominciano a irrorare la filiera; ma anche attraverso la valorizzazione di forme espressive e librarie
diverse da quelle della narrativa. E soprattutto dalla capacità di rendere visibili i propri titoli,
valicando i confini nazionali.
Ma all'editoria è richiesta anche una notevole capacità di evoluzione, al fine di tenere il passo con i tempi e con le esigenze e le condizioni poste dal mercato e dai lettori; pertanto
la parola chiave del terzo giorno di fiera è stata «Innovazioni». Tecniche, come quelle offerte dalla
Espresso Book Machine, ma anche prospettiche, come quelle percorse dagli editori che affiancano al core business librario attività capaci di
ampliare lo spettro del loro progetto.
Lunedì è stata la giornata degli «Autori», linfa irrinunciabile del sistema, il cui talento editori e agenti riescono ormai a scovare anche in canali inconsueti,
diversi da quelli tradizionali; e che la piccola editoria è brava a incubare a valorizzare e anche a
esportare, e talvolta a
legare indissolubilmente alla propria immagine e al proprio brand.
L’ultimo giorno a Più libri più liberi gli incontri professionali hanno ruotato attorno al tema della «Collaborazione», interrogandosi sia sulle innovazioni che la transizione digitale impone a meccanismi che sembravano maturi e rodati, come
la stampa e la distribuzione; che alla logica delle
piattaforme di contenuti editoriali, che in ambito universitario, con soluzioni come quella offerta da Pandora Campus, manifestano una
grande ragione di esistere e svilupparsi.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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