Penguin Random House, il maggiore tra gli editori britannici, ha manifestato l’intenzione di
chiudere un suo grande centro di distribuzione, causando la conseguente perdita di centinaia di posti di lavoro.
La decisione sarebbe motivata dall’incremento della lettura di e-book a scapito di quella di libri cartacei che in Inghilterra, stando ai dati della Publishers Association, avrebbe ampliato il mercato del libro digitale dell’11%, determinando una
contrazione di quello del prodotto di carta del 5%.
I 255 dipendenti che lavorano nello stabilimento di Rugby, Warwickshire, saranno a rischio di licenziamento da maggio 2017, mentre l’intenzione del gruppo editoriale è quella di chiudere totalmente il centro di distribuzione nel 2019, ripartendo le attività che attualmente gestisce (e parte del personale) tra i due impianti rimanenti.
Secondo le dichiarazioni dei vertici,
i dipendenti licenziati saranno aiutati a collocarsi altrove nel mondo del lavoro, e in ogni caso godranno di indennità di gran lunga superiori rispetto ai minimi previsti dalla legge.
La decisione valutata da Penguin Random House, che nasce nel 2013 dalla fusione tra il Penguin Group e l’editore Random House, più che da un’eventuale contrazione delle vendite – peraltro smentita dal gruppo stesso – sembra suggerita da
un’evoluzione della composizione e delle proporzioni interne del mercato.
Infatti, ormai a otto anni dall’uscita del Kindle avvenuta nel 2007, gli e-book rappresentano il 25% del comparto librario del Regno Unito.
In Italia la tendenza è forse diversa e di certo non così netta, ma che esistano
«concorrenti tecnologici» del libro (dai dispositivi per la fruizione di contenuti in mobilità, a forme di narrazione, informazione e intrattenimento diverse da quella libraria) è un’evidenza concreta.
Che richiede quantomeno una riflessione sulla necessità di ottimizzare i processi di filiera del libro. Sia cartaceo che digitale.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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