
In un momento cruciale della storia dell'editoria le gradi scuderie stringono i ranghi e cercano di scommettere sui talenti migliori. Si potrebbe leggere così la grande riorganizzazione che ha coinvolto in queste settimane la struttura interna di Mondadori, che con una quota nel 2012 del 14,1% (fonte: Nielsen Bookscan) è primo marchio del mercato.
Dopo l'addio di
Laura Donnini, ex direttore generale di Edizioni Mondadori, per i lidi di Rcs dove andrà a coordinare le attività e la strategia di gestione e sviluppo delle aree Trade, Education e Collezionabili, sarà
Riccardo Cavallero, già direttore generale Libri Trade Mondadori, a cui fanno riferimento tutte le
attività delle case editrici del Gruppo, ad assumere la carica della Donnini ad interim, a partire dal 18 marzo prossimo.
Ma non è tutto, a fine febbraio infatti era stata creata la funzione di direzione letteraria, affidata a
Antonio Riccardi che, in collaborazione con le direzioni editoriali avrà tra i suoi compiti quello di affiancarle nella definizione delle strategie della casa editrice e, a seguito delle dimissioni di Donnini assumerà ad interim anche la direzione editoriale catalogo.
Modifiche anche alla struttura della narrativa Mondadori, dove il direttore resta
Antonio Franchini e dove, a occuparsi della narrativa italiana (dalla storica collana Sis alla fiction al femminile), rimane a sua volta l’editor
Giulia Ichino.
Intanto
Carmine Perna è stato nominato direttore generale del Gruppo Mondadori France: nell’ambito delle sue funzioni Perna risponderà direttamente al presidente di Mondadori France, Ernesto Mauri. Nel suo nuovo ruolo Perna avrà la responsabilità del coordinamento delle attività dei membri del comitato operativo di Mondadori France: Valérie Camy (direttore esecutivo di Mondadori France Publicité), Carole Fagot (direttore esecutivo dell’area Femme, Science et Loisirs), Stéphane Haitaian (direttore responsabile dell’area Star e Nature) e Fabienne Mercier-de Luze (direttore risorse umane e affari legali).
Concludiamo con l'area periodici dove il direttore generale
Ernesto Mauri sale al vertice e diventa amministratore delegato al posto di
Maurizio Costa. Mentre il manager che era alla guida del gruppo da 16 anni, da dieci anni anche come vice presidente, resterà comunque nella squadra della famiglia Berlusconi, diventando vice presidente di Fininvest.