Il segmento ragazzi, che lo scorso anno aveva manifestato una flessione, è tornato a crescere, in controtendenza con quanto registrato dal resto del mercato. Secondo la rilevazione di Nielsen dei canali trade (esclusa la GdO) il 2013 si è infatti chiuso con un +3,1% a valore.
Il segmento dei libri per ragazzi vale quindi circa 160 milioni di euro a prezzo di copertina (l’anno scorso erano 155,5 ml) che potrebbero avvicinarsi 200 se nella rilevazione venissero considerati anche gli altri canali in cui abitualmente trova spazio il libro per ragazzi (uffici postali, negozi di giocattoli, edicola etc.) e soprattutto se il dato di Nielsen comprendesse anche il fatturato realizzato nella grande distribuzione organizzata, canale d’elezione per gli i titoli più mass market.
La crescita maggiore, sia a livello di produzione che di fatturato, è concentrata principalmente nella fascia 0-4 anni ovvero nei titoli rivolti per la primissima infanzia. La produzione di titoli per ragazzi e l’assorbimento delle vendite (nelle sole librerie fisiche) a confronto mostrano come la fascia prescolare copra oltre il 46% in termini di offerta di titoli e, per effetto dei prezzi di copertina più bassi, il 36% in termini di ricavi di vendita.
«Questa chiusura positiva del mercato 2013 non ci esime dal porci alcune domande sul valore del libro per ragazzi oggi – spiega Francesca Archinto, coordinatrice del Gruppo editori per ragazzi dell’Aie –. Credo non si sia ancora arrivati ad attribuirgli quel ruolo di caposaldo per il corretto sviluppo del bambino nell’infanzia, come invece si fa negli altri Paesi. Il disallineamento che vediamo quest’anno tra andamento della lettura e del mercato rivela come la prima soffra di fronte alle nuove occasioni che il bambino ha di occupare il suo tempo libero con i device più diversi. Solo nella primissima infanzia, fino ai cinque anni, recuperiamo quelle vendite e quelle quote di mercato che si smarriscono al crescere dell’età».
Non stupisce che sia proprio questa fascia la più vivace dal punto di vista editoriale: secondo l’indagine Istat dello scorso anno non più ripetuta nel 2013, il 63,3% bambini in età prescolare «legge, colora, sfoglia libri o albi illustrati tutti giorni al di fuori dell’orario scolastico», a dimostrazione che le famiglie italiane prestano un’attenzione speciale ai consumi culturali dei piccoli e piccolissimi. Fra le altre cose la fascia 0-5 anni è anche quella più protette dal punto di vista della penetrazione di device tecnologici che invece attirano e cominciano a «distrarre» i più grandi dalla pratica della lettura.
Per approfondire: F. Archinto, A tutta... ragazzi!, «GdL», marzo 2014; Anselmo Roveda e Barbara Schiaffino, Grandi libri per piccoli lettori, «GdL», marzo 2014