Grande novità nel mondo dei libri e della lettura. Il Gruppo Mondadori annuncia oggi l’acquisizione del marchio e degli asset di Anobii, la piattaforma mondiale di social reading che vanta più di un milione di utenti nel mondo e la sua base più forte, con 300mila lettori, proprio in Italia.
L’accordo prevede che tutto il team che ha ideato Anobii abbia un ruolo centrale nel progetto per capitalizzare il prezioso patrimonio di conoscenza della comunità e delle sue dinamiche.
Mondadori si propone di mettere in campo il proprio know-how editoriale abbinato alla sua forte propensione verso l’innovazione, con l’obiettivo di far crescere la comunità di appassionati di libri (che negli ultimi anni ha temuto più volte di dover migrare su più aggiorante piattaforme viste le traversie economiche che hanno interessato il portale). Sono già previsti investimenti per una nuova fase in cui, in breve tempo, Anobii, si legge nella nota, «raggiungerà i più elevati standard tecnologici e sarà dotato delle risorse necessarie per lo sviluppo di nuove funzionalità al servizio degli utenti».
Ma cosa rende così interessante Anobii? Sicuramente il fatto che sia un luogo di condivisione che per di più piace moltissimo all’utenza italiana. Gli iscritti hanno la possibilità di condividere la propria libreria, scrivere recensioni e commenti, dare giudizi, scambiarsi suggerimenti e consigli, discutere di tutte le tematiche riguardanti il libro e la lettura nei gruppi, scambiare e vendere libri. È chiaro che si tratta di una community di forti e fortissimi lettori che non può che essere un bacino interessante per gli editori, i più attenti dei quali da tempo presidiano la piattaforma con un profilo attivo e bacheche nelle quali «postano» le ultime uscite editoriali.
«Con l’acquisizione di Anobii – ha sottolineato Ernesto Mauri, amministratore delegato del Gruppo Mondadori nella nota diffusa dal Gruppo di Segrate – la nostra strategia di sviluppo nell’area libri si concretizza con un’operazione che ben ne rappresenta le caratteristiche: i lettori al centro. Una piattaforma che ci permetta di ascoltare le persone è fondamentale per la crescita del digitale nei libri e per la costruzione della casa editrice del futuro».