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Editori

Il boom dell'audio nell'anno della pandemia

di Samuele Cafasso notizia del 19 gennaio 2021

Il 2020 dell’epidemia è stato per gli italiani anche l’anno dell’accelerazione di podcast e letture audio: mentre Amazon sbarca in forze nel settore con l’acquisto di Wondery e in Italia spuntano nuove realtà editoriali, come Chora, fondata dall’ex direttore di Repubblica Mario Calabresi insieme ad altri soci tra cui Michele Rossi, ex responsabile della narrativa italiana a Rizzoli, l’audiolibro prende piede tra i lettori italiani.

Da ottobre 2018 a ottobre 2020 gli utenti degli audiolibri sono passati dal 6% al 12% degli italiani (dati AIE) e crescono, all’interno di questo gruppo, quelli che hanno ascoltato più di 4 audiolibri in un anno (4%). Sono numeri che danno riscontro di un fenomeno che riguarda sia il consumo – molte persone hanno scoperto gli audiolibri nelle lunghe giornate chiusi da soli in casa – che l’acquisto, con il superamento che molti avevano della ritrosia a comprare online.

La crescita dell’audiolibro è evidente dall’osservatorio di GeMS, il gruppo editoriale di Via Gherardini che ha iniziato a produrre in proprio libri da ascoltare fin dal 2001 e che, ancora oggi, presidia questo business in maniera diretta, occupandosi delle registrazioni e della scelta delle voci. Nel 2020, spiega Gianluca Mazzitelli, editore incaricato dell’area Salani e referente per il gruppo per questo business, sono stati prodotti da GeMS (e commercializzati con il marchio Salani) un centinaio di audiolibri per oltre un migliaio di ore di lettura. «Sono valori in linea con quelli dell’anno precedente: la crescita si è interrotta per ostacoli oggettivi dovuti all’epidemia che, in alcuni casi, ci ha costretto a registrare nelle case anziché in studio».

A produzione invariata, «le ore lette sono raddoppiate, triplicate nel mese di maggio». Anche negli anni precedenti si era verificato una crescita del mercato, ma secondo Mazzitelli i valori eccezionali di quest’anno «sono frutto del lockdown nel senso che ha agito come catalizzatore di fenomeni già in corso: il restare in casa è stato decisivo nello spingere le persone a sperimentare». Interessante notare che «se prima pensavamo che l’ascolto dell’audiolibro fosse legato al commuting, al tempo dello spostamento dal lavoro a casa, adesso vediamo che si è sparso, ridistribuito nel corso della giornata, come già successo negli Usa».

Analisi più specifiche, tuttavia, è difficile farle per chi lavora in casa editrice, stante il modello di business prevalente in Italia che vede la gran parte degli ascoltatori utilizzare contratti flat con le piattaforme di distribuzione che danno accesso a tutta la biblioteca, come Netflix per le serie televisive. Le piattaforme, poi, remunerano le case editrici in base alle ore di ascolto. «All’estero i grandi editori americani rifiutano questo modello di business, ma in Italia il mercato dell’audiolibro è molto giovane e adesso è prioritario l’obiettivo comune di farlo crescere, altri tipi di dibattito sono prematuri. In questo senso, i contratti flat hanno molto aiutato, anche se a noi creano qualche problema».

Da parte di GeMS, resta un punto fermo l’intenzione di potenziare questa area di prodotto: «Vogliamo far crescere il settore dei bambini-ragazzi» spiega Mazzitelli. Confermata anche la scelta – un marchio di fabbrica di Salani – di far leggere, dove è possibile, il libro direttamente all’autore: «Se è capace di farlo, e non è un lavoro semplice, ed è interessato, è un valore aggiunto. I libri di Vitali, per fare un esempio, nella versione audio letti da lui hanno un valore tutto particolare. In generale, stiamo raffinando sempre più le nostre registrazioni, dedichiamo sempre più tempo alla scelta delle voci perché una buona trasposizione è fondamentale per il successo di un titolo, non dissimilmente da quanto lo è una traduzione per un libro in lingua straniera».

La crescita delle piattaforme e, più in generale, dell’ascolto digitale rispetto al supporto fisico è evidente anche in Emons, casa editrice indipendente che ha il suo core business negli audiolibri e che se prima della crisi faceva il 60% del suo fatturato degli audiolibri sui titoli venduti in libreria e il resto in digitale, nel 2020 ha visto le percentuali invertirsi, pur a fatturato stabile. «L’audiolibro durante la pandemia si è trasformato in un importante compagno di vita. Tanti lettori ci hanno scritto per ringraziarci, perché, grazie ai nostri titoli, la loro quotidianità spesso solitaria si è riempita di voci amiche. L’audiolibro in sostanza ha alleggerito la sofferenza di una clausura forzata e spesso desolata» spiega la nuova direttrice editoriale Carla Fiorentino.

Emons è un caso interessante anche per la decisione di esplorare nuovi mercati attigui a quello di elezione dell’audiolibro, andando a pescare nel fenomeno in esplosione dei podcast. Sul lato dei nuovi prodotti, infatti, «in aprile abbiamo lanciato Emons Record, un dipartimento, diretto da Paolo Girella, dedicato al mondo delle narrazioni in audio che non hanno un’origine cartacea preesistente. I titoli di maggior successo sono stati la serie L’ Avvocato Guerrieri di Gianrico Carofiglio la cui voce principale era di Francesco Montanari e il Podcast Polvere, il caso Marta Russo scritto e letto da Chiara Lalli e Cecilia Strada, prodotto in collaborazione con Miyagi film». Quest’anno uscirà, inoltre, l’audiolibro di Alla ricerca del tempo perduto: Io amo dire, quando presento le novità a librai e lettori, che l’audiolibro, talvolta, toglie al lettore lo spavento della lettura. È successo con titoli importanti come Anna Karenina, Il Maestro e Margherita, Vita e destino e sono certa che accadrà, senza dubbio, anche con la La Recherche».

L'autore: Samuele Cafasso

Sono nato a Genova e vivo a Milano. Giornalista, già addetto stampa di Marsilio editori e oggi di AIE, ho scritto per Il Secolo XIX, La Stampa, Internazionale, Domani, Pagina99, Wired, Style, Lettera43, The Vision. Ho pubblicato «Figli dell’arcobaleno» per Donzelli editore. Quando non scrivo, leggo. O nuoto.

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