Hey Harry Hey Matilda è stato il primo romanzo a essere scritto (e pensato) per Instagram, in una perfetta commistione tra testo e immagini. Nel frattempo,
una libreria canadese ha messo in vetrina i propri lettori, esponendoli all’obiettivo fotografico dei passanti in cambio di uno sconto sugli acquisti. In generale, il fenomeno della
«selfizzazione» di spazi espositivi e scaffali ha iniziato a interessare anche i luoghi del libro: sullo sfondo di questo rinnovato sodalizio tra lettura e immagini, Instagram ha stabilizzato il suo trend di crescita in Italia,
raggiungendo una certa consolidata popolarità anche presso gli editori, che cominciano a utilizzarlo per esprimere l’aspetto più visuale e «pop» della loro comunicazione.
Qualche tempo fa
Longanesi lanciava
#laRagazzaNellaNebbia, «il challenge di igersitalia dedicato al mistero e al nuovo romanzo di Donato Carrisi». Igersitalia è la community degli utenti di Instagram italiani e per partecipare al concorso bastava pubblicare sul proprio profilo, corredate dall’apposito hashtag, immagini in linea con le atmosfere del libro in uscita: le 20 più rappresentative, selezionate dallo stesso Carrisi, sono state poi inserite (attribuendo i credits ai singoli autori) in
una versione speciale dell’e-book del romanzo, rimasto in vendita sugli store per un tempo limitato.
Suscitare la partecipazione dell’utente, enfatizzare la comunicazione privilegiata tra lettore e autore, delimitare temporalmente l’iniziativa suggerendone la specialità: elementi basilari, ma perfettamente appropriati per condurre una campagna del genere sui social media.
Molto recentemente
Voland ha inaugurato un’iniziativa simile per accompagnare l’uscita, a febbraio, de
Il delitto del conte Neville, nuovo romanzo di Amélie Nothomb.
In questo caso, l’editore non ha scelto Instagram come canale preferenziale per coinvolgere i propri lettori – pur mantenendo fermo l’elemento del contributo fotografico e quello dell’hashtag (
#ilmionothomb) – ma chiede di inviare alla redazione, entro il 24 febbraio, uno scatto che li ritragga con il loro libro preferito della Nothomb «quello per cui avete chiamato la vostra primogenita Amélie (è successo, sul serio!), quello che avete letto, riletto, consigliato e regalato, […] quello che vi è stato prestato e che non avete mai restituito». La foto vincitrice verrà scelta, tra le più apprezzate sui canali social della casa editrice, dalla redazione con la partecipazione della scrittrice, e
verrà premiata con una copia autografata del nuovo romanzo.
È probabile che il 2016, in ottica di social media marketing, sarà l’anno di
Snapchat, dove i giovanissimi scappano in massa abbandonando la nave di Facebook, ormai satura di genitori, insegnanti e «adulti». Ma per gli editori italiani Instagram e i social media visuali sono
un territorio ancora tutto da esplorare.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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