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Editori

Francia, un albo per bambini scatena la censura della destra

di L. Biava notizia del 18 febbraio 2014

La censura dei libri per bambini e ragazzi non è oggi una pratica molto diffusa nella vecchia Europa. Fa eccezione un caso di qualche giorno fa quando il leader del partito di destra francese UMP Jean-François Copé ha pubblicamente espresso in diretta tv la necessità di un maggiore controllo sulle letture consigliate a bambini e ragazzi francesi delle scuole primarie.
Pietra dello scandalo sarebbe l’albo Tous à poil (Tutti si spogliano ndr) che secondo Copé sarebbe immorale e addirittura «da far ribollire il sangue nelle vene». Il libro, uscito nel 2011 e all’epoca vincitore di un premio letterario in Belgio, racconta la storia di vari personaggi (la babysitter, il bambino, i vicini, l’insegnante) che si spogliano per godersi un bagno marino. Ad aver scatenato la collera del politico sarebbe il fatto, poi smentito da «Le Monde», che il titolo apparisse nella lista delle letture scolastiche consigliate dal Ministero.
«Il rischio – ha sostenuto Copé – è che gli insegnati perdano di autorevolezza se vengono rappresentati nudi in un libro di lettura. Senza contare che questo tipo di immaginario è la prova di una deriva dell’attuale esecutivo verso posizioni anti-famiglia». Il riferimento qui è alla discussione sulla famiglia omosessuale che in queste settimane sta accendendo il dibattito in Francia.
Al di là del singolo caso c’è il fatto che mentre la «censura » preventiva è abbastanza diffusa nelle scuole e nelle biblioteche per ragazzi d’Oltre Oceano – basti pensare che in favore della libertà di lettura ogni anno viene promossa la Banned Book Week – il fatto è abbastanza raro in Francia e più in generale nel vecchio continente.
Tuttavia quello di Tous à poil potrebbe non essere un caso isolato. Secondo quanto riportato da «Livres Hebdo», il settimanale di informazione dell’industria di settore, alcuni collettivi di esponenti dell’estrema destra francese si stanno sistemeticamente recando nelle biblioteche di pubblica lettura allo scopo di stilare liste di titoli «immorali» da rimuovere quanto prima dagli scaffali. Alcuni dei libri inclusi, secondo il settimanle, sarebbero titoli del tenore di Tango a deux papas et pourquoi pas? (Tango a due papà, e perché no?) and La princesse qui n’aimait pas les princes (La principessa che non amava i principi).
Il ministro della cultura Aurélie Filippetti, ha prontamente condannato la pressione esercitata sulle biblioteche dichiarando che «leggere è uno degli strumenti migliori per combattere il fanatismo» mentre l’associazione dei biliotecari francesi ha espresso «profonda disapprovazione rispetto a queste posizioni estremiste».
Nel frattempo, il vecchio detto per cui tutta la pubblicità è buona pubblicità sembra aver ricuvuto una nuova conferma: da quando è scoppiato lo scandalo Tous à Poil è ai primi posti delle classifiche di albi per l'infazia di Amazon.fr.

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