Editoria, quanto costa il lavoro in casa editrice?

Quanto costa il lavoro e quanto incide sui bilanci di una casa editrice? Alzi la mano chi sa rispondere a questa domanda. Non stupirebbe che le mani alzate fossero ben poche perché, se il costo del lavoro costituisce una delle principali voci di spesa per qualsiasi impresa, non tutti all’interno delle case editrici sono in grado di inquadrarlo all’interno dell’attività editoriale.
«Le case editrici sono molto orientate a contenuti di lavoro umano e quindi la componente del costo del lavoro è essenziale nel conto economico della case editrice – spiega Agostino Cattaneo, professore di Economia aziendale e bilancio presso l’Università Bocconi di Milano e per anni attivo nelle maggiori case editrici italiane da Einaudi a Bruno Mondadori alle Edizioni Gribaudo – ma raramente è considerato come elemento nel costo del prodotto, con tutto quello che ne consegue per il preventivo, il consuntivo e il bilancio».
Inoltre è un fatto che nelle case editrici si faccia molto uso di tipologie di lavoro diverso da quello dipendente di cui, al fine di una corretta gestione interna, è importante conoscerne le tipologie e l’impatto sui conti economici.
«Va inoltre tenuto presente che la nuova riforma del mercato del lavoro probabilmente porterà dei cambiamenti significativi nei rapporti di lavoro parasubordinato e autonomo – continua Cattaneo – e quindi essere pronti e consapevoli di cosa può significare questo nei conti economici delle aziende editoriali è di primaria importanza».
Per venire in contro alle esigenze di formazione e aggiornamento interno, Formedi e Aie promuovono il corso Quanto costa il lavoro. Caratteristiche dei vari contratti e loro impatto sui costi di una casa editrice tenuto dal Agostino Cattaneo che si svolgerà nella giornata del 21 febbraio nella sede milanese dell’Associazione.
Le iscrizioni sono aperte fino al 10 febbraio, maggiori informazioni sul sito di Formedi.