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Editori

Cos'è Copy in Milan? Intervista a Luisa Finocchi

di di L. Biava notizia del 30 settembre 2014

L’editoria italiana, come altri comparti della produzione – e forse ancora di più in
considerazione delle profonde trasformazioni consentite dalla nuova dimensione digitale – necessita oggi di intensificare i processi di internazionalizzazione della produzione. Per il mercato editoriale, infatti, uno dei pochi risultati positivi è rappresentato dall’export, dove da qualche anno si assiste a una progressiva riduzione della forbice import/export.
Proprio per rendere possibile una maggiore conoscenza dei nostri libri e dei nostri autori al di fuori dei  confini del nostro mercato linguistico è stata presentato oggi a Milano il progetto triennale Copy in Milan che si propone in primo luogo di riconoscere e valorizzare l’identità editoriale di Milano per farne la porta di comunicazione tra l’editoria italiana e le editorie di tutto il mondo ma anche di fare dell’internazionalità uno dei fattori chiave per il rilancio dell’industria culturale nazionale.
Per capire come si articolerà il progetto abbiamo intervistato Luisa Finocchi, direttrice della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori.

In cosa consiste il progetto Copy in Milan e a chi si rivolge?
Si tratta di un progetto che intende valorizzare l’identità editoriale di Milano per farne una porta internazionale dell’editoria italiana verso il mondo, mettendo a frutto le opportunità offerte da Expo, ma soprattutto lavorando per il dopo Expo. Si tratta di un progetto che nasce grazie alla collaborazione con Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, con il Ministero per i Beni, le Attività culturali e il Turismo e il Centro per il libro e la lettura e che ha trovato una positiva e fattiva accoglienza da parte del Comune di Milano e di Regione Lombardia, il patrocinio di Expo e soprattutto il fondamentale apporto di Fondazione Cariplo. A Fondazione Mondadori e Associazione italiana editori il compito di portarlo avanti. 

Da quali esigenze nasce e quali tempi avrà?
Il progetto nasce dalla consapevolezza che anche per l’editoria, come per molti altri settori dell’eccellenza del made in Italy, l’export rappresenta una delle più concrete opportunità per superare la innegabili difficoltà del momento. Come ricordava recentemente il presidente Polillo , «internazionalità» è per l’editoria una parola chiave. Per questo occorre mettere a disposizione del sistema editoriale una serie di azioni e servizi che consentano di valorizzare l’editoria italiana verso i mercati stranieri. Il progetto, come dicevo, si sviluppa in tre fasi: una prima di Expo, una durante Expo e una, la più importante, dopo Expo. 

Perché avete voluto proprio la città di Milano al centro di questo nuovo progetto?
Nel processo di modernizzazione dei consumi e delle pratiche di lettura Milano si è posta sempre all’avanguardia. La città non è soltanto sede delle grandi concentrazioni editoriali (basti pensare a Mondadori, Rcs, Feltrinelli e GeMS) ma anche delle medie e piccole case editrici: secondo dati Istat qui si concentra il 25% delle unità produttive operanti nel settore Ateco J58 (che identifica le attività editoriali) in Italia, e l’87% di tali unità ha da 1 a 9 dipendenti. Le imprese danno lavoro a oltre 4.000 persone. Qui si raccoglie il 38% della produzione editoriale italiana in titoli e qui si concentra la sperimentazione sulla produzione digitale che offre nuovi spazi e opportunità alle nuove professioni che si affacciano sul mercato editoriale. Milano è anche una città di lettori dove, nonostante le ben note difficoltà degli ultimi anni, possiamo trovare una altissima concentrazione di biblioteche, archivi, librerie indipendenti e storico-antiquarie. Secondo i dati forniti dal Comune di Milano, in città sono presenti 168 biblioteche (centrali, di quartiere, rionali, specialistiche, di conservazione), 14 archivi e 29 centri di documentazione. A Milano hanno poi sede oltre 200 librerie.

Quali sono gli obiettivi che il progetto, a meno di un anno dall’inizio di Expo 2015, punta a raggiungere? 
Copy in Milan è immediatamente operativo: a ottobre sarà disponibile Milan a place to read una mostra che si propone di valorizzare in vista di Expo la Milano degli scrittori, ma anche degli editori e dei lettori, una Milano da leggere e dove l’editoria ha una presenza forte. Questa mostra circuiterà in tutto il mondo grazie agli istituti italiani di cultura che l’anno già opzionata in numerose sedi, soprattutto in occasione della Settimana della lingua italiana che quest’anno avrà l’editoria come tema centrale, per poi rientrare a Milano durante Expo. Parallelamente prenderà il, via il sito BooksinItaly che abbiamo condiviso con editori e agenti letterari prima dell’estate per raccogliere osservazioni e suggerimenti e che da ottobre parte a pieno regime mettendo a disposizione del settore editoriale italiano uno strumento in linea con quello di cui gli altri Paesi dispongono da tempo. Con la mostra e il sito saremo a Francoforte allo stand dell’Aie (Hall 5.1 Stand 5) per incontrare tutti gli editori interessati a promuovere l’editoria italiana nel mondo. Infine ad aprile, grazie al Comune di Milano potremo aprire nel cuore di Brera uno spazio che ospiterà la redazione di BooksinItaly e che ci auguriamo possa diventare il punto di riferimento per tutti i soggetti che fanno capo alla filiera della lettura: editori, scrittori, traduttori, grafici, illustratori…. Contiamo sulla partecipazione attiva di tutti al progetto , condizione indispensabile perché dopo questa fase di avvio possa decollare e diventare uno strumento al servizio dell’editoria italiana.

In cosa consisterà la mostra Milan a place to read?
Si tratta di una mostra bilingue, in italiano e inglese, che svelerà la storia nascosta delle Milano dei libri. La mostra sarà suddivisa in tre sezioni ognuna delle quali porrà in evidenza un aspetto del rapporto tra la città e il mondo dei libri: la cerchia degli scrittori ci farà percorrere le vie della città legate agli autori che nel corso della storia l'hanno abitata e hanno dato dignità letteraria ai suoi luoghi; l’arcipelago degli editori racconta invece la storia, le aspirazioni e i luoghi di tutti coloro che nel Novecento hanno pensato a Milano come al luogo dove edificare il proprio sogno editoriale: dai «grandi gruppi» fino alle scommesse più recenti e appartate dell’editoria indipendente; le piazze dei lettori, infine, è pensato come un percorso attraverso tutti i luoghi della milanesità che si sono rivelati, nel tempo, autentiche cattedrali, simboli del rapporto tra i milanesi e l’arte del leggere. 

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