«La libertà d'impresa e di mercato é una delle fondamentali condizioni e manifestazioni della effettiva libertà di un Paese. Una condizione che non è compatibile con elenchi di prodotti da prescrivere e commissionare o con liste di proscrizione stilate magari solo citando alcune frasi artatamente estrapolate».
Ad affermarlo è Marco Polillo presidente dell'Associazione italiana editori (Aie) sulla proposta di legge sull'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta sull'imparzialità dei libri di testo scolastici.
L'Aie ha poi ribadito «con forza i propri valori: la libertà d'impresa e la libertà di offerta didattica e culturale. Valori che chiamano in causa la responsabilità degli editori, sulla base di principi costituzionali e di norme del codice. Principi e norme che risultano del tutto inconciliabili con interferenze politiche su criteri di verità, superiorità o infallibilità di questa o quella scuola di pensiero. La pluralità delle case editrici e dei loro prodotti didattici che operano in una situazione di libera e forte concorrenza corrisponde alla pluralità della domanda, dei docenti e degli utenti, che si orienta secondo convincimenti propri, come si conviene ad un Paese democratico quale è il nostro».
«Gli editori - ha conclusoo Polillo - propongono ai docenti gli strumenti didattici e solo ai docenti stessi spetta poi, in totale autonomia didattica e pedagogica, la scelta dei testi che ritengono più opportuni e funzionali al processo di apprendimento. Ben vengano dunque le discussioni culturali, ma - ha concluso - che siano ben distinte da interferenze dirigiste, d'ispirazione prettamente politica, sulle scelte editoriali».