Sembra proprio che anche in Italia sia arrivata una piattaforma dedicata al crowfunding letterario. Si chiama Bookabook ed è stata presentata ieri dai suo promotori, due giovani imprenditori digitali, Emanuela Furiosi e Tomaso Greco, e dagli agenti letterari Claire Sabatié-Garat e Marco Vigevani alla libreria Open di Milano.
L'idea da cui parte è semplice: coinvolgere il potenziale lettore nel finanziamento di un progetto letterario sfruttando il concetto di reward e permettendo diversi livelli di fruizione del prodotto e gadget per chi investe nel libro.
La prima campagna proposta riguarda Solovki un giallo di Claudio Giunta, professore di letteratura italiana all’Università di Trento, il cui traguardo per la pubblicazione è fissato a quota 4.000 euro. Per il momento a sostenerlo sono 26 finanziatori che con le loro donazioni, comprese tra i tre e i 30 euro, avranno diritto all’invio dell’e-book finale e a una serie di gadget che vanno dal panno pulisci schermo brandizzato bookabook (nell'immagine la volpe simbolo di bookabook) alle borse di juta, fino all’edizione cartacea softcover e hardcover, quest’ultima con dedica.
A differenza di quanto accade in piattaforme come Kickstarter o Verkami (quest’ultima recentemente utilizzata da Tunuè per finanziare il progetto di Enrique Fernandez) i libri sono scelti dal team di bookabook tra proposte di autori noti e di esordienti e al momento il piano editoriale per il 2014 è chiuso.
Sul sito saranno disponibili ogni mese le anteprime digitali e gratuite di tre opere inedite e, per chi fosse interessato all’argomento, non resta che mettere mano alla carta di credito e fare la propria offerta a partire da 3 euro fino a 1.400 che verranno restituiti nel caso in cui la campagna non dovesse raggiungere il traguardo prefissato.
Ma a cosa serviranno i fondi raccolti? Sostanzialmente a pagare la produzione del volume: il compenso per l'autore (tra il 25% e il 50% della cifra raccolta), la lavorazione grafica e tecnica, la redazione e revisione dei testi, la diffusione del libro nei canali tradizionali e nei social network, senza contare il 22% di Iva e il 5% di commissione Paypal, che sono inclusi nell'offerta.
Insomma, il dado è tratto. Di certo ciò che ci pare più interessante, dal punto di vista editoriale, è il bacino di utenza che verrà raccolto dalla piattaforma e che coinfluirà in un database inestimabile perchè ricchissimo di informazioni su gusti e preferenze di lettori disposti a spendere per sostenere un progetto editoriale.

Per approfondire: M. Gualtieri, Quando il budget è a portata di click, «GdL» marzo 2014; L. Biava, Tunué: quando il crowdfunding finanzia il graphic novel