Pochi giorni fa su Repubblica è uscito un articolo di Sara Fiocchelli intitolato «Addio animali, boschi e lupi, la natura scompare dalle fiabe». Secondo l'articolo la University of Nebraska-Lincoln ha condotto un’analisi sulle 8.100 illustrazioni di 296 best-seller per l’infanzia usciti tra il 1938 e il 2008. Lo scopo? Quantificare la presenza della natura nei libri per bambini e tentare di individuarne l’andamento per capire come e in che proporzioni il mondo naturale continua a essere presente nelle fiabe moderne. I ricercatori hanno rilevato che una tendenza esiste eccome e l’anno spartiacque è il 1970: prima di questa data la presenza degli elementi naturali era molto più accentuata.
Oggi la prevalenza dell’ambiente metropolitano, con tutte le sue caratteristiche ed elementi, va per la maggiore. Perfino nel fantasy, genere per eccellenza estraneo alla nostra realtà o comunque ad essa antitetico e lontano, si sta evolvendo una nuova branca di storie in cui l’elemento fantastico irrompe in un contesto cittadino: all’estero è stata coniata la definizione di «urban fantasy».
Ma cosa comporterà, per i bambini, questo esilio della natura dalle pagine dei libri? Il timore è che, con l’allontanamento di animali e boschi dalle storie, i piccoli lettori si sentano sempre meno coinvolti dalle problematiche ambientali e dalla natura.
Gli psicologi tuttavia danno pareri contrastanti. C’è chi smentisce questa ipotesi sostenendo che, per i bambini, non è importante che il protagonista della loro favola preferita sia un animale o un robot, contano l’incanto e i sentimenti che la storia ispira loro. Altri invece rilevano che le favole invece, in qualche modo, riflettono l’epoca in cui viviamo e oggi l’immaginario che le popola è molto più vicino a quello dei videogiochi che a quello naturale: la totale assenza della natura dalle storie può produrre conseguenze spiacevoli perché verrebbe meno il vincolo che lega l’evoluzione umana agli elementi naturali.
Che editori e autori per l’infanzia debbano quindi iniziare a porsi il problema se farsi paladini di una crociata che riporti in auge i cari vecchi animali parlanti, i boschi incantati e le piante magiche contro robot, metropoli e macchine mirabolanti?