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Distributori

[Plpl incontri professionali] Collaborare stampando e distribuendo assieme

di Camilla Pelizzoli notizia del 8 dicembre 2015

La parola «innovazione» sembra portare alla mente soltanto il digitale. Eppure è un periodo di grande fermento per la stampa, che proprio negli ultimi anni sta attraverso un periodo di cambiamenti notevoli, in grado di rivoluzionale i ragionamenti dietro alle scelte riguardanti le tirature e le ristampe – temi delicati per la piccola e media editoria, che spesso si trova a dedicare una fetta consistente del proprio budget proprio a questo passaggio della produzione. Collaborare stampando e distribuendo insieme è l’incontro in cui si sono voluti analizzare questi due passaggi fondamentali della vita editoriale, strettamente legati in particolare nella partnership Rotomail-Messaggerie, attraverso l’opinione esperta di Alessandro Antonuzzo (Rotomail) e Angela Di Biaso (Messaggerie).

Dà avvio all’incontro Angela Di Biaso, direttrice commerciale di Messaggerie, descrivendo il funzionamento generale del sistema distributivo di Messaggerie, per poi focalizzarsi sui servizi offerti per la produzione Print on Demand. Il vantaggio maggiore del POD, sempre in ottica distributiva, è che il titolo viene sempre visualizzato dai gestionali della libreria come disponibile; e nel caso detto titolo venisse ordinato, Messaggerie prima controllerebbe l’effettiva assenza di copie in giacenza, e solo successivamente darebbe avvio al processo di stampa per rifornire la libreria richiedente. Questo permette di non perdere vendite, massimizzare la coda lunga del canale on-line, avere minori costi decisionali, finanziari e gestionali, oltre a una netta riduzione dei costi di magazzino. Questo porta, secondo i dati raccolti da Messaggerie sugli editori che stanno già sfruttando questo servizio, a un potenziale che a regime (cioè con tutto il catalogo dell’editore caricato) potrebbe incrementare del 10% i rifornimenti, con percentuali di resa pressoché inesistenti, dato che si stamperebbe solo dopo l’ordine dei librai. 

Prende poi la parola Alessandro Antonuzzo, direttore generale di Rotomail; dopo aver brevemente raccontato come si è sviluppata l’azienda e come, nel 2007, è arrivata all’editoria (passando dalla stampa transazionale ai biglietti per tour operator di lusso con link «invisibili», il tutto nell’ottica della diversificazione), ha spiegato che all’inizio in molti non hanno creduto al loro progetto di POD, perché produrre in maniera industriale una singola copia necessita di investimenti molto alti, anche per produrre nuove tecnologie che permettano di farlo; tuttavia, nel 2010 è stato prodotto il primo prototipo funzionante del macchinario da loro utilizzato, in funzione da allora, insieme a un portale web con cui viene gestito il workflow (un processo trasparente e visibile all’editore). È poi passato a descrivere i dettagli tecnici dei libri stampati on demand: gli interni vengono realizzati con stampanti Inkjet, le copertine Indigo (una modalità che va a replicare la stampa offset), con plastificazione lucida o opaca (e plastificazioni di diverso tipo possono essere fatto durante lo stesso processo produttivo), fresatura e copertina incollata con colla poliuretanica. I libri possono essere di formati vari (la grandezza massima è di poco inferiore a quella di un foglio A4) e l’unità minima di piegatura è il duino, dato che non hanno limitazioni di segnatura; c’è anche la possibilità di aggiungere delle alette, create ad hoc su richiesta. Il fiore all’occhiello, però, è la stampa di codici nelle abbondanze – poi, ovviamente, rifilate – che consentono di essere sicuri che i libri abbiano tutte le pagine nel giusto ordine e che siano legate alla copertina corretta. Un controllo fondamentale quando si stampano decine di libri diversi nello stesso processo produttivo; Antonuzzo sottolinea che è una tecnologia brevettata e che va considerata core rispetto a tutta l’attività.
Dato poi che anche spedire centinaia di titoli a centinaia di destinatari diversi può rivelarsi complesso, le copie stampate sono fornite anche di un codice – simili ai QR code – che permette, grazie a un software di delivery apposito, di spedire ogni copia alla giusta destinazione.
Ovviamente più il servizio si diffonde, meno ci saranno preclusioni tecniche: ad esempio, loro stampano su quattro tipi di carta, che usano a seconda delle necessità, ma non è detto che non possano aumentare se crescono le richieste di altri tipi. Tuttavia alcune tecniche di stampa particolari sono per il momento «off limits»: una copertina con fustelle o in rilievo può essere fatta per una microtiratura, ma non per un singolo titolo in POD.
I costi sono compatibili con quelli di una microtiratura (e si possono calcolare on line con il preventivario apposito), praticamente senza costi di spedizione, anche grazie al fatto che il loro portale è connesso con quello di Messaggerie. I tempi generalmente si aggirano attorno alle 48 ore per la produzione; sul sito di Messaggerie si indicano, per sicurezza, otto giorni (stampa compresa) per l’arrivo del libro.

Nel pubblico c’è che si chiede se sia possibile produrre libri anche solo con questo sistema, eliminando quindi le tirature tradizionali. La Di Biaso e Antonuzzo concordano nel notare che ci sono editori che lavorano solo on demand; mantengono così la distribuzione, eliminando il magazzino. Il prezzo a copia potrebbe essere più alto rispetto a una tiratura classica, ma economicamente conviene perché non ci sono costi di magazzino, resi o perdite per la tiratura. Sempre per parlare del costo totale, si sottolinea come il ciclo integrato con la distribuzione è quello che dà il costo più basso (perché elimina i costi di spedizione); il servizio è comunque disponibile anche per chi non si affida a Messaggerie, che però accede da un altro portale e perde, appunto, i vantaggi economici per quanto riguarda la spedizione.
La conclusione, che entrambi i relatori sottolineano, è che questo servizio fornisce sostanzialmente del fatturato aggiuntivo, dato che in pratica si stampa sul venduto, e spesso questa stampa riguarda anche titoli che, altrimenti, sarebbero fuori catalogo e quindi persi definitivamente. Un’occasione, insomma, di sfruttare il proprio catalogo al 100%.

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L'autore: Camilla Pelizzoli

Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).

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