
Alle 11 esatte di oggi
Messaggerie Italiane ha compiuto i suoi primi 100 anni. Il 24 febbraio 1914 a Bologna Giulio Calabi fondava infatti la Società generale delle Messaggerie Italiane di giornali, riviste e libri, società anonima dotata di 100.000 lire di capitale conferito da un gruppo di imprenditori, commercianti e professionisti locali.
Dal 1938 è Umberto Mauri che prosegue e sviluppa la visione imprenditoriale innovativa e aperta delle origini (la storia completa della società che ha attraversato un bel pezzo delle vicende nazionali la si può trovare nel volume di Vittore Armani,
Cento anni di futuro. Storia delle Messaggerie Italiane edito da Garzanti). Si tratta di una concezione d'impresa che continua immutata ancora oggi, pronta a cogliere i segnali dell'universo culturale (Messaggerie ha fondato ad esempio il primo negozio on line italiano, Ibs.it) e a stimolare un'offerta editoriale plurale che ne ha fatto il punto di riferimento di molti editori indipendenti.
Nel giorno del centesimo anniversario,
Messaggerie Italiane da vita alla Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri (nella foto), che sarà
presieduta da Achille Mauri, nella consapevolezza del ruolo e della responsabilità sociale di una scelta imprenditoriale e umana che ha connotato profondamente la vita della società nei suoi cento anni di attività.
La Fondazione assume la gestione della Scuola per Librai e, nell’intento di
creare una cultura europea del libro, si propone, tra gli altri, l’obiettivo di coinvolgere in misura sempre più crescente gli attori del panorama editoriale e librario mondiale proseguendo e
incrementando il progetto di formazione professionale.
Come spiega Achille Mauri:«Il nostro maggior campo di semina deve essere oggi la formazione nel suo necessario rinnovamento. Oggi non si tratta quindi di chiudere un secolo, ma di aver voglia di ricominciare da capo questa partita usando anche i nuovi mezzi di comunicazione per seminare
nella scuola attraverso una didattica attraente, con l’obiettivo di formare nuovi lettori ed aiutare la crescita culturale del nostro Paese».