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È nato Huawei Books: su AppGallery gli e-book e gli audiolibri di Mondadori

di Alessandra Rotondo notizia del 30 marzo 2021

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La fruizione di contenuti editoriali passa sempre più attraverso i device mobili e il loro essere portali d’accesso verso l’intrattenimento. Sugli schermi degli smartphone – sebbene vivano il confronto diretto con le app di gioco, con le piattaforme di video streaming, con i social network – e-book e audiolibri possono conquistare rilevanza anche nelle abitudini di utenti che non definiremmo lettori (o forti lettori) di libri a stampa, modificando implicitamente le nostre definizioni di lettura e lettori.
 
Anche per questa ragione è particolarmente interessante che un’azienda tecnologica come Huawei abbia deciso di lanciare in Italia la sua libreria digitale, e che lo abbia fatto in partnership con le case editrici del Gruppo Mondadori: «Un punto di riferimento nel settore dell’editoria». A Pier Giorgio Furcas, deputy general manager Huawei consumer business group Italia, abbiamo chiesto di raccontarci il progetto, gli obiettivi e le prospettive future.
 
Huawei Books sembra caratterizzato da una forte integrazione tra offerta di contenuti e sviluppo di soluzioni tecnologiche. Qual è il modus operandi di un grande player della tecnologia nel momento in cui decide di puntare sulla distribuzione di e-book e audiolibri?
In questo anno particolare è aumentata la ricerca degli utenti di contenuti di intrattenimento e di conseguenza anche la richiesta di e-book e audiolibri. In Huawei da sempre cerchiamo di costruire un’offerta di prodotti e servizi che supportino gli utenti nella vita di tutti i giorni e vadano incontro alle loro esigenze e richieste anche in termini di app e servizi. Affiancare Huawei Books ai Huawei Mobile Services già esistenti quali ad esempio Huawei Music e Huawei Video è stata perciò una scelta naturale in questa direzione.
 
Lo sviluppo di soluzioni proprietarie e di una Huawei AppGallery sono, immaginiamo, anche conseguenza delle limitazioni imposte al vostro brand nell’avere rapporti commerciali con le aziende statunitensi. Ma, in qualche modo, rappresentano anche l’occasione per fare le cose «in modo diverso». Quali sono le peculiarità di Huawei rispetto agli altri ecosistemi dell’intrattenimento/distribuzione di contenuti e app?
Stiamo affrontando sfide enormi e nel futuro continueremo a lavorare con i nostri partner a livello globale per esplorare potenziali soluzioni. Siamo molto fiduciosi nella nostra capacità di continuare a crescere perché abbiamo tutto quello che serve per offrire un valore sempre maggiore ai nostri clienti e alla società in generale, sia con i nostri prodotti sia con i nostri servizi.  Huawei AppGallery, terzo app store a livello globale, ha tagliato di recente numerosi importanti traguardi: la piattaforma conta oggi 120 mila app integrate in HMS Core, 2,3 milioni di sviluppatori registrati, ha registrato un aumento dell'83% nella distribuzione delle app e una crescita del 33% degli utenti attivi mensilmente solo nell’ultimo anno, a dimostrazione di una crescente fiducia in Huawei da parte di developer e utilizzatori finali. Continuiamo a investire senza sosta nello sviluppo del nostro ecosistema di Huawei Mobile Services (HMS) a misura di utente perché crediamo che l’ascolto delle necessità dei consumatori sia una scelta strategica vincente. Crediamo che questa forte propensione a rispondere alle richieste degli utenti, anche nell’ambito della creazione di app di intrattenimento, sia uno dei nostri elementi distintivi rispetto ad altri ecosistemi.
 
In Italia Huawei Books è arrivato in partnership con le case editrici del Gruppo Mondadori. Com’è successo, invece, negli altri principali mercati europei del libro?
È prassi consolidata in Huawei il confronto fra le diverse realtà dei Paesi in cui siamo presenti nel momento di progettualità di qualunque prodotto o servizio. Per quanto riguarda Huawei Books le analisi che sono state fatte prima di realizzare le partnership legate al lancio sono state sul livello di interesse e di appeal dei contenuti presso i nostri utenti: la ragione per cui un utente dovrebbe preferire Huawei Books rispetto ad altre app di reading sono per lo più legate all’offerta di contenuti che, nel portfolio Mondadori, è molto ricca e variegata. Per altri Paesi l’approccio è stato diverso, privilegiando format di contenuti più alle preferenze dei lettori di riferimento. L’idea per il futuro di Huawei Books è quella di esportare il modello italiano all’estero, visto anche il grande successo avuto in questo primo periodo.
 
Immaginate che all’accordo con Mondadori possano seguirne altri con gruppi e case editrici italiane? Più in generale, quali saranno gli sviluppi futuri del progetto?
Huawei Books è sul mercato relativamente da poco tempo e Mondadori è stato scelto come partner in quanto è un punto di riferimento nel settore dell’editoria. Per il futuro ci riserviamo di analizzare il comportamento e i feedback dei nostri utenti per eventualmente perfezionare l’offerta disponibile su Huawei Books di conseguenza.
 
In un momento in cui la crescita del consumo di e-book e, soprattutto, dei contenuti audio sembra sempre più trainata dai servizi in abbonamento, Huawei Books offre un servizio molto legato all’acquisto della «singola copia»: perché è stata fatta questa scelta? Avete in programma di guardare anche a modelli di business diversi?
L’offerta prevista su Huawei Books è stata costruita con Mondadori, sulla base della loro consolidata esperienza nel mercato, per dare agli utenti Huawei un pacchetto di contenuti quanto più possibile ampio.  Al momento è possibile esclusivamente effettuare singoli acquisti e non è prevista la formula in abbonamento. Non escludiamo in futuro di mettere a punto anche un modello che si basi sulla subscription per andare incontro alle preferenze dei nostri utenti.
 
Un’altra tendenza che abbiamo visto sviluppare agli operatori che – a vario titolo – hanno consolidato la loro presenza nel mondo dell’intrattenimento e dei contenuti è quella di dedicarsi (soprattutto nel mondo dell’audio) alle produzioni originali, con l’obiettivo di arricchire e localizzare il proprio catalogo. In Italia, come dicevamo, siete arrivati con un partner forte come Mondadori, ma avete in programma di esplorare anche questo versante, da noi o in altri Paesi europei?
Huawei è una azienda leader nel settore della tecnologia che produce e commercializza prodotti e servizi tecnologici. Lo sviluppo di contenuti non è al momento tra i nostri progetti, per lo meno in un futuro prossimo, ma continueremo a concentrare i nostri sforzi nel creare per gli utenti la migliore esperienza possibile e per fare ciò ci rivolgiamo a partner che siano leader nei loro settori di riferimento. Il nostro obiettivo è di fare al meglio quello che sappiamo fare e cioè mettere a disposizione dei partner l’infrastruttura tecnologica e il know how per creare prodotti e servizi utili, efficienti e sicuri e al contempo cercare partner altrettanto affidabili nei loro settori di riferimento. 
 
Huawei Books, si legge nel comunicato, «possiede molteplici funzioni che rendono la lettura ancora più piacevole, interattiva e personalizzabile». E anche più accessibile, immaginiamo. Come vi siete preparati/vi state preparando all’entrata in vigore dell’Accessibility Act?
In Huawei la nostra missione è rendere il mondo un posto migliore. Crediamo che la tecnologia debba arricchire la vita delle persone e che l'Intelligenza Artificiale possa estendere i confini di ciò che è umanamente possibile. Così, nel 2018, utilizzando l'Intelligenza Artificiale e la realtà aumentata, abbiamo dato vita a StorySign, la prima applicazione al mondo in grado di tradurre un libro in lingua dei segni in tempo reale. Imparare a leggere può essere difficile per qualsiasi bambino. Per i bambini sordi, può rappresentare una vera e propria sfida. Questo è stato il primo passo di Huawei verso un impegno in termini di accessibilità. Oggi la feature Text to Speech disponibile su Huawei Books è in grado di convertire il testo di un libro in audio grazie alla funzione di lettura automatica. Ciò permette un ampliamento dell’offerta di contenuti per persone non vedenti, garantendogli così accesso, oltre che agli audiolibri, anche ai romanzi, perciò a una quantità di contenuti ancora maggiore.  Sappiamo che c’è ancora molto da fare in questa direzione per garantire la piena accessibilità, ma ci auguriamo che i primi passi intrapresi siano di supporto perché tutti possano godere al meglio del momento della lettura.

L'autore: Alessandra Rotondo

Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.

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