La rivista statunitense Time ha recentemente pubblicato l'elenco delle 100 persone più influenti del 2023, la nota TIME100, che si suddivide in pionieri, artisti, innovatori, icone, capi e titani che in qualche modo stanno affrontando le più grandi sfide del mondo. I criteri di selezione riguardano la funzione, l’influenza sugli eventi mondiali e quella sul pubblico. «La nostra missione in Time è raccontare le storie essenziali delle persone che modellano e migliorano il mondo» ha dichiarato il caporedattore Sam Jacobs.
Dal 1998, la rivista compila ogni anno questa lista per indicare le principali tendenze del mondo di oggi e di quello a venire. Tra leader politici, attori, musicisti, anche quest’anno non mancano alcuni esponenti della cultura: autori come Salman Rushdie, scrittore e saggista di origini indiane, premiato per la sua resistenza di fronte al terrorismo e alle intimidazioni dei fondamentalisti e Neil Gaiman, autore di American Gods, pubblicato in Italia da Mondadori, e la serie di fumetti Sandman, edita in traduzione da Panini Comics. Tra le scrittrici, Judy Blume che vanta un’impressionante bibliografia di opere per ragazzi, Suzan-Lori Parks, drammaturga e romanziera americana, e Colleen Hoover, autrice di It ends with us (Sperling & Kupfer) – il suo titolo più celebre in Italia – e di vari altri romanzi rimasti nelle classifiche dei libri più venduti per mesi grazie al successo scaturito dalla piattaforma TikTok.
In questo elenco, orientato principalmente al mondo anglosassone – o addirittura agli Stati Uniti – quest'anno spicca anche una presenza più rara: troviamo una bibliotecaria, Tracie D. Hall, che è stata inserita nella sezione icone. Nata a Los Angeles, Hall ha lavorato come bibliotecaria a Seattle, New Haven e New York. A Chicago, ha guidato lo sviluppo culturale di diversi quartieri ed è membra, dal 2020, di un comitato consultivo per le politiche culturali della città. Nel febbraio del 2020, è diventata direttrice esecutiva dell'American Library Association, l'organizzazione nazionale dei bibliotecari, e la prima donna di colore a guidare l'organizzazione nei suoi quasi 150 di storia.
Il lavoro di Tracie D. Hall si è concentrato sullo sviluppo dell'alfabetizzazione, dell'accesso alla banda larga e dell'istruzione digitale, aumentando i programmi educativi e i servizi di informazione per le persone con limitate opportunità educative e occupazionali. È stata la seconda bibliotecaria a vincere il National Book Foundation Award for Lifetime Achievement e ha ricevuto numerosi altri premi.
Oltre alla sua esperienza e al suo operato, la sua presenza nella lista TIME100 assume particolare importanza alla luce dei numerosi tentativi di censura attuati nelle biblioteche americane. Si tratta di un movimento organizzato che tenta di limitare l'accesso a determinati titoli con il pretesto di elementi «pornografici», ma che in realtà mira a opere basate sull’esperienza di persone razzializzate o delle comunità LGBTQIA+ o temi legati alla violenza, sessuale, razzista o omofoba.
«Essere riconosciuta insieme a così tante persone straordinarie è di per sé incredibile. Ma essere riconosciuta come bibliotecaria per aver lavorato per proteggere il diritto alla lettura e per promuovere la capacità di leggere è doppiamente incredibile e uno stimolo per continuare in questa direzione» ha dichiarato Hall. «Coloro che lavorano nelle biblioteche oggi sono in prima linea nella protezione del nostro diritto alla libertà di parola e alle diverse narrazioni che è la base di ogni vera democrazia. Il loro lavoro per mantenere le biblioteche aperte e accessibili, anche se gli sforzi di censura si intensificano e diventano più estremi, è una testimonianza del loro impegno incessante. È per questo motivo che si tratta di un onore davvero collettivo in quanto riconosce il potere e l'importanza delle biblioteche in un momento cruciale per il nostro Paese».
Laureata in Lettere all’Università degli Studi di Verona, ho conseguito il master Booktelling, comunicare e vendere contenuti editoriali dell’Università Cattolica di Milano che mi ha permesso di coniugare il mio interesse per i libri e l’intero settore editoriale con il mondo della comunicazione digital e social.
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