L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo e le misure restrittive messe in atto per arginare la diffusione del Covid-19 stanno avendo un impatto enorme sulle nostre vite. Dal micro al macro, dal singolo al collettivo, dalla routine quotidiana di ciascuno di noi alla reazione dei vari comparti d’industria, dalle code al supermercato alle Borse fluttuanti, dalla querelle sulla liceità di fare running alla tenuta del sistema sanitario delle regioni e delle province più colpite.
È una situazione senza precedenti nella nostra esperienza diretta, che sta chiamando in campo un’attitudine alla reazione a sua volta senza precedenti. Dopo aver osservato quello che oramai una settimana fa – un tempo tutto sommato breve, ma enorme in queste circostanze – cominciava a muoversi nel mondo editoriale e, più in generale, nel settore culturale italiano, oggi indirizziamo lo sguardo su ciò che sta avvenendo nella galassia dell’intrattenimento audiovisivo. Mantenendo – vista anche la globalità di alcuni dei player dei quali andremo a parlare – uno sguardo necessariamente sovranazionale.
Partiamo da un fatto: la gran parte di noi si trova a trascorrere la quasi totalità di questi giorni a casa. Una casa che diventa spazio di lavoro e d’istruzione, luogo di ritrovo (virtuale) con parenti e amici e tana del tempo libero. Palestra e cinema, pub, ufficio e biblioteca. Molte di queste attività ci troviamo a svolgere sulla (o grazie alla, o in collaborazione con la) rete Internet.
Non è un caso che qualche giorno fa l’Agcom sbloccasse l’attivazione di 5 mila cabinet Telecom nelle cosiddette «aree bianche» (quelle sprovviste di rete ultraveloce), accorciando i tempi di autorizzazione da 30 a 10 giorni. Lo faceva in applicazione del decreto Cura Italia, che ha disposto di agevolare il potenziamento delle reti per sostenere il boom di traffico causato dalla forzata permanenza tra le mura domestiche della popolazione.
Il traffico web infatti cresce: per le famiglie italiane, Telecom ha fatto segnare un massiccio aumento dello streaming video (+75% durante lo scorso fine settimana), un incremento complessivo del 90% dei volumi sulla rete fissa e una crescita di circa il 20% su quella mobile. Il traffico telematico incalza perché si lavora da casa – tra meeting in video e utilizzo degli strumenti aziendali in cloud – e perché a casa ci s’intrattiene – tra serie su Netflix e videochat con gli amici. Incalza perché i bambini e i ragazzi sono a casa da scuola, divisi tra la frequenza di lezioni e classi digitali e più abbondanti sessioni di gameplay.
Se da un lato comincia a manifestarsi l’esigenza di un qualche argine, affinché la rete non crolli sotto il peso delle nostre nuove routine – YouTube e Netflix, per esempio, hanno già annunciato la sospensione dell'alta definizione in Ue per alleggerire il consumo di dati Internet – è interessante soprattutto guardare a ciò che sta succedendo nel circuito della distribuzione dei contenuti audiovisivi: dalle piattaforme di streaming alle sale cinematografiche.
Nelle principali regioni del Nord Italia i cinema sono chiusi dal 23 febbraio, poi il decreto dell’8 marzo ha esteso la misura a tutto il territorio nazionale. Nell’ultimo weekend di programmazione «a macchia di leopardo» (7-8 marzo) gli incassi erano già crollati del 75%, dopo un calo del 40% in quello precedente. Più di settanta sono le pellicole italiane per cui è stata fermata l’uscita in sala e oltre quaranta i set chiusi.
Ma non tutto è fermo. Il Beltrade, un bel cinema indipendente di Milano che fa dell’accuratissima programmazione e della logica di comunità i suoi punti di forza, lancia #ilbeltradesulsofà. Attraverso la piattaforma Vimeo continua ad aggiornare settimanalmente le pellicole in cartellone consentendo agli spettatori di noleggiare e guardare i film in modalità VOD, dal proprio divano: costa 9 euro il «biglietto del sostenitore», ma sono tanti i codici sconto disponibili per ogni proiezione, capaci di abbassare il ticket fino a meno di due euro. «Vi ricordiamo che per sostenerci non è necessario che vediate i film pagando il biglietto sostenitore, ci sostenete e sostenete i film che vi proponiamo anche quando utilizzate i codici promo: usateli quindi senza alcun giudizio» precisano sulla pagina Facebook.
Anche in Svezia la possibilità di supportare i cinema indipendenti passa, in questi giorni, per una piattaforma VOD: Draken Film, gestita dal Göteborg Film Festival. La piattaforma ha annunciato una collaborazione con i principali distributori svedesi e donerà la metà delle entrate provenienti dai nuovi abbonati ai cinema indipendenti svedesi. Ogni nuovo abbonato potrà decidere quale cinema supportare e lo sosterrà a distanza grazie alle donazioni della Draken Film durante i primi sei mesi di abbonamento.
Tornando all’Italia, sin dai primi giorni dell'emergenza è diventata virale l'iniziativa della Cineteca di Milano, che ha messo a disposizione il suo archivio gratuitamente, previa registrazione, curando in parallelo un palinsesto di appuntamenti virtuali settimanali (l’agenda viene condivisa su Facebook) sia per adulti che per bambini. Un progetto simile è stato avviato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, che offre la possibilità di vedere gratis i film del suo archivio su Vimeo.
Anche per i grandi studios di Hollywood le previsioni sono tutt’altro che rosee, e l’ipotesi è quella di una flessione da svariati miliardi di dollari. Se la scelta è tra una perdita secca e il tentativo di recuperare parte dell’incasso online, la Universal Pictures ha fatto la sua mossa nella seconda direzione, derogando ai consueti 90 giorni d’attesa fra l’uscita di un nuovo film nelle sale e la distribuzione su altre piattaforme.
Sarà la sperimentazione di un modello di pay-per-view attraverso le piattaforme VOD che – pur nella scia di Netflix e del dilagante fenomeno dell’home video streaming – non è stato mai applicato, e consentirà agli spettatori di avere accesso ai nuovi film da casa, naturalmente a un prezzo premium. Dopo il rilascio anticipato per l’home video di The Hunt, L’Uomo Invisibile ed Emma, l’uscita del sequel animato di Trolls World Tour farà da banco di prova: nei cinema di tutto il mondo – quelli rimasti aperti – dal 10 aprile e contemporaneamente disponibile per il noleggio domestico in VOD a 20 dollari per 48 ore.
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— Falcon (@falcon82) March 18, 2020
E poi c’è Netflix. Paladino di divani, binge watching e homedulgence fin da tempi non sospetti, ha rilasciato in questi giorni Netflix Party, un’estensione per il browser Chrome che consente agli utenti di guardare film, documentari o serie TV dal catalogo della piattaforma assieme ai propri amici, sincronizzando il player e condividendo pareri tramite un pannello dedicato alla messaggistica istantanea, proprio di fianco allo schermo.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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