Dopo l’indagine su quante «mogli» ci sono nei titoli dei libri, Booknet Canada torna con uno dei suoi studi pop, a cavallo tra consumi culturali, intrattenimento mediale ed evoluzione sociale. Questa volta l’oggetto dell’indagine è la popolare serie televisiva La regina degli scacchi (The Queen’s Gambit), creata da Scott Frank e Allan Scott e distribuita in streaming il 23 ottobre su Netflix.

La serie è basata sull'omonimo romanzo del 1983 di Walter Tevis (pubblicato in Italia nel 2007 da Minimum Fax, nella traduzione di Angelica Cecchi), ma quello che la redazione di Booknet Canada si propone di indagare non è solo il rapporto tra l’uscita su Netflix e le performance di vendita di un titolo pubblicato circa quarant’anni prima; quanto piuttosto l’effetto ad ampio spettro che La regina degli scacchi (nella lista delle 10 serie più guardate in tutti i Paesi in cui la piattaforma distribuisce i suoi contenuti) sta avendo sul consumo editoriale – e sull’intrattenimento – in Canada.

The Queen’s Gambit racconta la vita di Beth Harmon: orfana, bambina prodigio degli scacchi e poi giovane e sempre più affermata scacchista, in un incalzante percorso di rivalsa ostacolato dallo status quo personale e sociale, e complicato – tra una vittoria e una sconfitta – dalla dipendenza della protagonista da alcol e psicofarmaci. Fino alla partita della vita, aperta dalla mossa che dà il titolo alla serie.

«Affascinati dall’antico gioco, gli spettatori canadesi hanno rivolto la loro curiosità ben oltre il programma televisivo» scrive Nataly Alarcón su Booknet. I club degli scacchi hanno cominciato a raccogliere richieste d’iscrizione come mai prima e anche la fruizione passiva (televisiva o in streaming) di tornei e campionati ha guadagnato una sua popolarità oltre il circolo degli appassionati, mentre su eBay le vendite di scacchiere, pedoni e accessori sono cresciute del 215% da ottobre.

Neanche i lettori (e i libri) sono rimasti immuni alla fascinazione indotta da La regina degli scacchi. Secondo SalesData, il servizio di monitoraggio del mercato canadese dei libri in lingua inglese, le vendite del romanzo di Walter Tevis hanno registrato un aumento del 9% dalla messa in onda della serie su Netflix, il 23 ottobre: questo significa che il dato non comprende una parte del picco natalizio, e che in proiezione la tendenza è destinata a intensificarsi.

Ma l’accresciuto interesse verso gli scacchi si riflette anche nei risultati di vendita di altri titoli di questo segmento tematico: sia di narrativa che di saggistica. Il grafico a seguire disegna l’andamento degli acquisti – nelle otto settimane che congiungono l’inizio di ottobre con la fine di novembre 2020 – per un gruppo di libri selezionati casualmente, accomunati dalla sola caratteristica di parlare di scacchi.

A scopo di confronto, la redazione di Booknet ha incluso nell’analisi i dati di vendita della settimana che termina l’11 ottobre, due settimane prima dell’uscita della serie. Nella prima settimana dopo il lancio de La regina degli scacchi le vendite sono aumentate del 75%; in quelle successive hanno avuto alti e bassi, ma nel complesso si è manifestata una chiara tendenza al rialzo. In particolar mondo, nella settimana terminata il 22 novembre, la crescita è stata del +168% rispetto alla precedente. «Shopping natalizio anticipato o acquisti previdenti prima dei lockdown regionali?» si chiedono a Booknet.

Rispondere è impossibile. Così com’è difficile pronosticare quale sarà la portata dell’«effetto Netflix» sull’industria dei contenuti editoriali, titolo per titolo e serie per serie. Eppure l’esperimento di Booknet Canada conferma una volta di più quello che già emergeva da una ricerca dell’Ufficio studi AIE presentata a maggio 2019 al Salone del libro di Torino: le persone tendono a usare sempre più porte per entrare nei loro mondi narrativi preferiti. E se è vero che nell’arena dell’intrattenimento si duella per accaparrarsi il tempo dell’utente, lo è altrettanto che uno spettatore eclettico e curioso sarà probabilmente anche un buon lettore e viceversa. E lo stesso può dirsi per molti altri contenuti, contenitori e consumi mediali.

L'autore: Alessandra Rotondo

Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.

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