
Un cofanetto con Barolo Docg 2009 accompagnato dal romanzo
La malora di Beppe Fenoglio. È la prima delle iniziative volute dalla
Fondazione Bottari Lattes per raccogliere i
fondi necessari alla messa in sicurezza della Censa di Placido, luogo fenogliano di San Benedetto Belbo (Cn), citato in diverse opere dello scrittore albese.
Il progetto è un’idea della Cantina Cooperativa “Terre del Barolo” di Castiglione Falletto (Cn) ed è
realizzato in collaborazione con la casa editrice Einaudi.
Il vino sarà messo in commercio nel mese di febbraio, con etichetta realizzata appositamente per l’iniziativa, in una elegante confezione che conterrà anche il romanzo
La malora, in cui Fenoglio fa apertamente riferimento alla Censa e ai Canonica. I proventi derivati da questa iniziativa saranno interamente messi a disposizione del recupero dell’edificio.
Acquisita dalla Fondazione Bottari Lattes con asta pubblica nel 2010 (dopo la messa in liquidazione dell’Associazione Premio Grinzane Cavour) per 21.000 euro, la Censa di Placido Canonica versa attualmente in condizioni di degrado a causa del
crollo di gran parte del tetto e della presenza di estese
crepe nei muri perimetrali. La Fondazione Bottari Lattes si è quindi impegnata a un primo intervento di messa in sicurezza.
«È urgente – spiega in una nota
Caterina Bottari Lattes, presidente della Fondazione – dare inizio ai lavori di recupero. Un primo progetto di massima prevede il rifacimento del tetto e del sottotetto, degli impianti di gronda e di raccolta delle acque e l’ingabbiatura dei muri perimetrali che tendono ad aprirsi e comporta una
spesa complessiva di circa 105.000 euro. Questi lavori sono propedeutici alla risistemazione definitiva della Censa. La nostra volontà, infatti, è quella di restituire alla comunità la vecchia osteria di Placido Canonica quale luogo di incontro e di attività culturali, oltre che museo interattivo”.
La Censa di Placido Canonica, risalente alla prima metà dell’Ottocento, è in pietra di Langa, con il tetto in lose e i solai in legno, e alcuni dei muri sono intonacati e su questi sono ancora visibili le antiche insegne della censa. Costruita nella centrale contrada dei Casazzi, la casa di Placido è da sempre soprannominata «la censa di Placido», (
censa=licenza=privativa,
dove si vendevano i generi di monopolio: sali, tabacchi, valori bollati), cioè il classico negozio di paese, un emporio che in passato disponeva di tutto, adibito anche a bar e osteria, denominata L’Osteria dei fiori, con il forno per il pane sul retro. È rimasta in uso fino al 1991.
Lungamente frequentata da Beppe Fenoglio, la censa è altresì
scenario e sfondo di diversi episodi narrati nelle sue opere: oltre che nel romanzo
La malora («Dovevamo sentirci piuttosto forti se, quando io ero sugli otto anni, i miei tirarono il colpo alla Censa di San Benedetto. La presero invece i Canonica, coi soldi che s’erano fatti imprestare da Norina della posta»), è presente nei racconti
Un giorno di fuoco,
Superino,
La novella dell’apprendista esattore e
Il paese, dove lo scrittore racconta le partite di pallone elastico che si giocavano nel cortile dell’osteria. Come osservano alcuni studiosi dello scrittore albese,
le mura della censa sono il luogo in cui è custodito il vero spirito della Langa fenogliana.